leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Renzi difende il Jobs Act: "Non temo le minacce, men che mai dalla Cgil"".
Il "Jobs Act" del governo del premier Matteo Renzi sta prendendo forma e già ci sono polemiche, anche dentro la stessa maggioranza.
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha detto che il "Job's Act" non vale per gli impiegati pubblici mentre il suo stesso Sottosegretario Enrico Zanetti (Scelta Civica) vuole che esso valga anche per gli impiegati pubblici.
Zanetti ha detto: "A parte che il nostro senatore Ichino ha già spiegato anche dal punto di vista tecnico perché questo dualismo non sta in piedi, come si fa a non capire che certi distinguo non rappresentano giuste rassicurazioni per il pubblico impiego, bensì ingiuste discriminazioni per i dipendenti del settore privato?".
Io penso che Zanetti abbia ragione.
Il pubblico impiego non deve avere privilegi.
Sono scontenti anche il Nuovo Centrodestra (alleato di governo del Partito Democratico) e le opposizioni, oltre ai sindacati.
Certo, questi ultimi non vogliono nessuna riforma.
In verità, bisogna dire una cosa importante: se, oltre a fare una riforma seria del mercato del lavoro, non si tagliano le tasse, non si riduce la burocrazia, non si implementa una seria politica infrastrutturale, non si riforma la giustizia e non si fa in modo che l'energia elettrica costi meno, la gente non investirà mai nel nostro Paese.
Renzi ha un bel dire.
Egli, però, non sta facendo nulla.
Cordiali saluti.
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