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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 8 dicembre 2014

La burocrazia assassina


Cari amici ed amiche,

il giornalista Fabrizio Paladini ha scritto su "Panorama" un interessante articolo intitolato "Metti un burocrate a cena".
L'articolo riporta la situazione dei ristoranti italiani con la burocrazia ed inizia così:

"Oltre allo chef, al maitre di sala e al sommelier, un ristorante dovrebbe assumere anche un esperto di burocrazia.
Una piccola impresa che opera nella ristorazione può subire 97 controlli da 25 enti diversi.
Prendiamo gli impianti elettrico, idrico e gas: oggi può venire l'ispettore dell'ASL, domani quello dell'INAIL, dopodomani quello dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, tra una settimana i Vigili del fuoco, poi i NAS, la Guardia di finanza, la Polizia municipale e anche la Capitaneria di porto, se il ristorante è sul mare.
La burocrazia trasforma sempre più l'arte del mangiare bene in un insieme di regole a cui è sempre più difficile stare dietro.
Dopo le oliere con il tappo antirabbocco (sanzioni fino a 8 mila Euro), l'ultima è l'obbligo entro il 13 dicembre di allegare a ogni voce del menu un foglietto illustrativo che indici la presenza di uno dei 1 elementi allergenici.
Per esempio, alla voce "Spaghetti alla carbonara" si dovrà indicare (anche in inglese, in tedesco e in spagnolo se la clientela è internazionale) che contengono glutine, uova, lattosio.".

In pratica, per i nostri burocrati una persona che va in un ristorante è così imbecille ed impedita da non dire (ad esempio)  di essere celiaca o di essere intollerante al lattosio.
Oltre a ciò, i ristoratori debbono annotare ogni giorno le temperature dei frigoriferi dall'inizio alla fine del servizio.
Tenendo conto che del fatto che molti ristoranti abbiano tanti frigoriferi, questo lavoro è lungo.
Inoltre, i ristoratori debbono annotare, per ogni prodotto consumato, la quantità ed etichettare le giacenze, indicando il suo peso, prima di riporlo nel frigorifero.
In pratica, per i burocrati i ristoratori non sanno fare il loro mestiere.
Basterebbe che i ristoratori rispettassero le norme igienico sanitarie.
Purtroppo, la burocrazia abbraccia tutti i settori della nostra vita.
Basti pensare a chi vuole aprire un'azienda.
Una persona che vuole aprire un'azienda deve fare almeno venti firme e girare tra un ente e l'altro.
Per ammodernare un'autostrada vi è un iter burocratico di undici tappe quando ne basterebbero solo sette (progetto preliminare, conferenza dei servizi, valutazione di impatto ambientale, progetto definitivo, gara d'appalto, inizio dei lavori ed apertura al traffico).
Per un errore del mio codice fiscale (poiché mi chiamo Antonio Gabriele Fucilone e non Antonio Fucilone) ho avuto problemi con il fisco e sono quasi passato per evasore.
Per la cronaca, l'errore non è stato commesso da me.
Per prenotare una visita alla sanità pubblica si debbono aspettare mesi e mesi.
Oltre alla burocrazia nostrana, vi è anche quella europea, quella che impone regole cervellotiche sulla lunghezza dei cetrioli da mettere in commercio.
Questa burocrazia prolissa uccide le imprese, costa alle famiglie ed è anche criminogena.
Infatti, chi può ricorre a delle "scorciatoie" illegali, come la corruzione.
Basterebbe usare di più la via telematica per passare dei documenti, riducendo i tempi di attesa e gli uffici pubblici, che sono un costo.
Invece, questa cosa non è stata fatta.
Evidentemente, la burocrazia dà da mangiare a molti e fa comodo a certi enti, come i sindacati.
Intanto, l'Italia affonda!
Cordiali saluti.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".