Il percorso della Lega Nord

Cari amici ed amiche,

nel nostro scenario politico, la Lega Nord sta emergendo in modo dirompente.
Ora, proviamo ad analizzare il percorso di questo partito, che oggi è sotto la guida di Matteo Salvini (nella foto), e che sta avendo un certo successo.
La Lega Nord nacque come confederazione di leghe (movimenti) del nord dell'Italia (Lega Lombarda, Liga Veneta, Piemònt Autonomista, Union Ligure, Lega Emiliano-Romagnola ed Alleanza Toscana) uniti da una protesta contro la "politica romana" che toglieva soldi al nord per darli alle clientele e mafie del centro-sud.
Essa si era incentrata intorno alla figura di Umberto Bossi.
All'inizio degli anni '90, questa "confederazione" si affermò nel centro-nord dell'Italia.
Nel 1993, dopo il caos di "Tangentopoli", a Milano fu eletto sindaco il leghista Marco Formentini.
Nel 1994, la Lega Nord andò al governo per la prima volta con il presidente Berlusconi (in coalizione con Forza Italia ed Alleanza Nazionale) ma nel dicembre 1994, la Lega Nord fece cadere il governo, pare su pressioni dell'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il quale caldeggiò la nascita del governo presieduto da Lamberto Dini.
Alle elezioni del 1996, la Lega Nord ed il resto del centrodestra corsero divisi e nonostante essi insieme avrebbero avuto la maggioranza dei voti vinse il centrosinistra con Romano Prodi.
Dal 2001 al 2011, la Lega Nord ed il resto del centrodestra rimasero uniti.
Per otto anni governarono e per il resto (2006-2008) rimasero all'opposizione.
Nel 2011, con la salita del governo presieduto da Mario Monti, la Lega Nord è passata all'opposizione, mentre il resto del centrodestra ha formato una grande coalizione con il Partito Democratico.
Questa situazione è ancora oggi così anche se il 16 novembre 2013, all'opposizione è passata anche Forza Italia, che è nata dopo che il presidente Silvio Berlusconi ha chiuso il Popolo della Libertà che si è spaccato in Forza Italia (per l'appunto)  e in Nuovo Centrodestra, il partito di Angelino Alfano che è rimasto in maggioranza con il Partito Democratico.
Durante questo periodo, la Lega Nord ha avuto una trasformazione.
A causa del "caso Belsito" (un caso di appropriazione indebita dei rimborsi elettorali) Bossi si è dimesso dalla segreteria del partito (5 aprile 2012), a cui è succeduto un "triumvirato" composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago.
La Lega Nord è finita nella bufera e Renzi Bossi, il figlio di Umberto, si è dimesso dal Consiglio Regionale della Lombardia.
Nel luglio 2012, c'è stato il congresso in cui Maroni è stato eletto segretario.
Maroni è rimasto segretario fino al 15 dicembre 2013, anno in cui è stato eletto governatore della Regione Lombardia.
Il suo posto è stato preso da Matteo Salvini, con il congresso del 15 dicembre 2013.
Ora, la Lega Nord era nata come confederazione di movimenti di protesta del centro-nord dell'Italia.
Essa era nata con una forte vocazione secessionista e protestataria nei confronti della classe dirigente "romana".
Molti l'avevano liquidata come un "movimento folcloristico".
Altri, l'avevano ritenuta un pericolo.
In realtà, come ha sostenuto l'ex-governatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, la Lega Nor aveva rappresentato una vera e propria "valvola di sfogo" delle tensioni del centro-nord, tensioni che avrebbero potuto avere una degenerazione e portare anche ad attentati.
Poi, da confederazione, la Lega Nord si era trasformata in un vero e proprio partito ma lo si vedeva più come un partito legato al suo leader Umberto Bossi e che dopo di lui non sarebbe più sopravvissuta.
Invece, contro ogni aspettativa, la Lega Nord non solo sopravvive a Bossi ma oggi si è trasformata in una forza di governo che non parla più solo al nord dell'Italia ma che parla a tutti.
Spesso e volentieri Salvini parla anche del sud.
Per esempio, egli parla degli agricoltori siciliani e delle difficoltà che essi hanno in questa Unione Europea che favorisce le arance marocchine a scapito di quelle prodotte qui in Italia.
Inoltre, la Lega Nord fa delle proposte e non si limita più a protestare.
Basti pensare alla proposta della "Flat Tax" , ossia  un sistema fiscale non progressivo se non accompagnato da deduzione o detrazione, nel qual caso, anche se l'aliquota legale è costante, l'aliquota media è crescente. Solitamente tale sistema si riferisce alle imposte sul reddito familiare, e talvolta sui profitti delle imprese, tassate con un'aliquota fissa al 20%.
Essa fu inventata dall'economista americano Milton Friedman nel 1956.
Ora, ci sono alcuni che vorrebbero che la Lega Nord si alleasse con Forza Nuova e CasaPound, per via delle politiche inerenti al controllo dell'immigrazione.
Un'alleanza di questo tipo porterebbe la Lega Nord a non essere maggioranza.
Partiti come Forza Nuova e CasaPound (fascisti) farebbero scappare i moderati, che nel nostro Paese contano e che non votano questi partiti.
Invece, la Lega Nord deve cercare l'accordo con Forza Italia, Fratelli d'Italia, La Destra ed il Movimento Associativo degli Italiani all'Estero (MAIE) di Ricardo Merlo.
Anzi, con questi partiti non sarebbe obbligatoria l'alleanza, ma la Lega Nord dovrebbe fare una lista unica, specialmente se (sciaguratamente) andasse in porto l'"Italicum" voluto da Matteo Renzi che prevederebbe il premio di maggioranza alla lista (e non alla coalizione) che prenderebbe più voti.
Per la Lega Nord è ora di fare il grande salto verso la costituzione di una grande forza di governo alternativa al centrosinistra di Matteo Renzi.
Cordiali saluti.