Cari amici ed amiche,
ieri, in una trasmissione televisiva dell'emittente "TV 2000", ha parlato l'ex-esponente del Movimento 5 Stelle Giovanni Favia.
Favia (nella foto) ha parlato della rete.
Favia ha detto che la rete è uno strumento e che può fare cose buone e cose cattive, a seconda del modo in cui essa è usata.
Egli ha parlato della sua espulsione dal Movimento 5 Stelle e di tutti i risvolti che ci sono stati dopo di quella.
Com'è noto, Favia è stato espulso il 12/12/2012, alle ore 12.00.
Infatti, questa espulsione è stata voluta da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Quest'ultimo è appassionato di esoterismo e numerologia.
L'espulsione di Favia è avvenuta perché egli ha espresso parole dure nei confronti di Casaleggio, poiché il Movimento 5 Stelle era diventato un movimento sempre più incentrato sulla figura di Grillo e (per l'appunto) di Casaleggio.
In pratica, Favia aveva capito che il Movimento 5 Stelle altro non era che il "movimento-azienda" di Grillo e Casaleggio.
Dalla sua espulsione, ha raccontato Favia, è iniziato un periodo molto duro per lui.
Infatti, Favia ha ricevuto parecchi insulti e minacce in rete mentre nessuno gli ha mai detto niente di persona.
Ora, anche se io non la penso come lui su molte cose politiche, in questo frangente sono d'accordo con Favia e gli do la mia solidarietà umana.
Sono d'accordo con lui riguardo a quanto detto sul Movimento 5 Stelle (che non mi piace) e su tutto il resto.
La rete è una gran bella cosa e usata correttamente può portare tanti benefici.
Purtroppo, molti non usano la rete in modo corretto.
Lo so benissimo pure io, visto che anch'io sono spesso al centro di polemiche e vengo insultato.
Molto spesso, io ignoro queste cose e non polemizzo.
Insultare una persona in rete è un buon modo per "ucciderla civilmente".
Infatti, quando si insulta una persona dal vivo, la si insulta di fronte a tre o quattro persone o a tu per tu.
Quando si insulta una persona in rete, la si insulta di fronte a migliaia, se non a milioni di persone.
Come ha detto Papa Francesco e come ha ribadito il Vescovo di Mantova, monsignor Roberto Busti, le parole possono uccidere.
La cosa che deve fare spaventare sta nel fatto che le giovani generazioni di oggi crescano già con la "rete in mano" non distinguano quella che è la realtà da quello che è il mondo virtuale e che quindi non si rendano del fatto che una parola scritta su un blog piuttosto che su un social network pesi di più (in termine di risonanza) rispetto ad una parola detta in faccia.
Forse, noi "vecchi" (in questo caso mi metto anch'io tra i "vecchi" poiché a diciotto anni non avevo neppure un telefonino) dovremmo fare capire ai giovani queste cose.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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