Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot con un articolo scritto sul quotidiano "La Repubblica" da Nicola Lombardozzi. Prima di iniziare a trattare l'argomento, annuncio che (finalmente) Facebook mi ha sbloccato.
Un giornalista e scrittore filorusso in Ucraina è stato ucciso.
Il suo nome era Oles Buzina.
Buzina è stato ucciso sotto casa.
Ora, nessuna persona con un po' di criterio difenderebbe mai l'operato di Vladimir Putin e la guerra che egli ha innescato.
Putin ha tendenze imperialistiche.
Però, non si può non parlare di ciò che accade ai russofoni presenti in Ucraina.
Quello che sta avvenendo in Ucraina ricorda quello che avvenne in Bosnia-Erzegovina all'inizio degli anni '90.
Ci si guarda in cagnesco anche tra vicini di casa.
Il vicino di casa di una fazione che prima era visto come un amico può diventare un nemico agli occhi di chi sta nell'altra fazione.
Gente che vive nello stesso quartiere si scanna.
Gli stupri etnici sono perpetrati dai soldati russi e dai paramilitari ucraini filorussi come da quelli dell'altra fazione.
Oramai, è chiaro che non ci sia solo una guerra tra Russia ed Ucraina ma che ci sia anche una guerra dentro l'Ucraina.
Purtroppo, di ciò non si parla.
Noi biasimiamo tanto Putin e con ragione.
Però, dobbiamo stare attenti a non favorire la logica del pensiero unico in casa nostra.
L'Ucraina è stata aggredita e ha diritto di difendersi però la situazione di quel Paese è molto più complessa di quanto si possa immaginare.
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