Riprendo questo stralcio dell'articolo scritto da Musso su "Atlantico Quotidiano": "Federico Punzi ha descritto, su Atlantico Quotidiano, lo stato del dibattito tedesco su gas russo e guerra in Ucraina, giungendo alla conclusione che: “il punto non è rinunciare oggi al gas russo … ma mantenere il fiato sul collo dei governi tedeschi (ma anche italiani) perché mantengano fede all’impegno di superare la dipendenza dal gas russo nei tempi più rapidi possibile, sebbene sostenibili”. Oggi vorremmo esplorare cosa ne pensano a Berlino di tutto ciò.
Anzitutto, bisogna tenere bene a mente due elementi: il fattore dominante le economie europee oggi, non è la guerra in Ucraina, ma lo shock energetico; cui potrebbe porre fine immantinente solo Mosca, con le sue riserve illimitate di gas e i suoi contratti a lungo termine a basso costo. Abbiamo scritto immantinente, in quanto è vero che lo stesso ruolo potrebbe essere svolto da altri attori, ma solo in tempi lunghi.
Così hanno dimostrato i tentativi di Draghi: tutto ciò che ha saputo scovare sono le promesse a lungo termine algerine, le promesse scarse levantine, le promesse a lungo termine e costose africane. Il che è un vero peccato, perché sarebbe per il nostro Paese la grande occasione di farsi hub del gas verso il centro Europa … ma occorre tempo e tempo non è detto ci sia".
Ora, il problema è molto semplice: la Germania non vuole rinunciare al gas russo perché se lo facesse la sua economia affonderebbe.
Questo è il dato di fatto e determina l'atteggiamento tedesco nei confronti della guerra in Ucraina.
La Germania condanna la guerra in Ucraina ma non vuole sanzionare troppo la Russia e non sembra troppo convinta di dare le armi agli ucraini.
Oramai, questo si è capito.
La Germania non vuole affondare.
Il problema è che se affondasse la Germania affonderebbe tutta l'Unione Europea.
L'Unione Europea è germanocentrica.
Dunque, di riflesso, il problema riguarda anche noi.
Infatti, l'Italia sceglierà di stare completamente con l'Unione Europea, la quale è influenzata fortemente dalla Germania, o farà altro?
La verità è una: la cosa che comanda certe dinamiche è il denaro.
A nessuno piace perdere il proprio denaro.
Nessuno vuole rimetterci.
Ciò è perfettamente legittimo.
Dunque, se la Germania scegliesse di rinunciare al gas russo, senza trovare un'alternativa in tempi giusti e sostenibili la sua economia crollerebbe e sarebbe un casino.
Con la Germania, crollerebbe anche l'Unione Europea e noi le verremmo dietro.
Questi sono i fatti.
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