Le ambiguità di un Governo incapace di gestire la situazione

Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Musso che è intitolato "Draghi d’Algeria gioca nello schema Usa: se son rose, fioriranno".

Ne riporto questo stralcio:

"Ieri, il presidente del Consiglio Draghi è andato in Algeria (pur avendola confusa con l’Argentina). Paese con riserve accertate di gas grandi dieci volte meno quelle della Russia ma tre volte più quelle della Libia. Da lì parte un tubo, che passa dalla Tunisia ed arriva a Mazara del Vallo, il Transmed. Ha una portata di 32 miliardi di metri cubi e ne ha trasportati 22 nel 2021, contro una media di 15 negli ultimi 10 anni. C’è, quindi, una capacità residua di 9 miliardi di metri cubi , e questo è diventato il “numero magico” fatto circolare da Palazzo Chigi: “come un traguardo a portata di mano”, critica saggiamente L’Espresso".

Ora, qui vi è sempre l'ambiguità.

Infatti, il premier Mario Draghi non vuole il gas russo ma ha deciso di prendere il gas algerino.

Peccato che l'Algeria abbia votato contro le sanzioni da imporre alla Russia.

Inoltre, l'Algeria non è certo un fulgido esempio di democrazia.

Il Governo ha limitato le libertà per l'emergenza Covid

In nome dell'emergenza, si è imposto un Green Pass che ha limitato la situazione.

Ora, noi siamo in emergenza energetica.

Dunque, stando allo stesso metro di giudizio, per emergenza si dovrebbe prendere il metano dai pozzi che sono stati inattivati.

Si dovrebbe riprendere anche a trivellare il mare.  

Perché non si fa ciò?

Lo Stato di emergenza non può valere per una cosa e non per un'altra.