Anche Laura Boldrini, ex-presidente della Camera dei Deputati, è scesa in campo contro il premier ungherese Viktor Orbán.
Come riporta "Il Giornale", secondo la parlamentare del Partito Democratico l’attuale primo ministro ungherese avrebbe infatti “cancellato l’autonomia della magistratura, introdotto il reato di solidarietà, azzerato i media indipendenti e calpestato i diritti civili”.
Ora, faccio qualche mia considerazione.
Queste "anime belle" della sinistra parlano del presidente ucraino Volodymyr Zelenskij come un buon esempio di democrazia.
Poi, si scopre che lo stesso Zelenskij ha fatto chiudere tre TV delle opposizioni.
Intanto, secondo gli exit poll, Orbán starebbe vincendo nuovamente.
Appare chiaro che le ammucchiate non funzionino.
Il rivale di Orbán, Peter Marki-Zay è sostenuto da un'accozzaglia che mette insieme la sinistra ed i populisti di estrema destra di Jobbik.
Gli exit poll ci dicono che Fidesz e la coalizione di Orbán raggiungano il 49% mentre gli avversari arriverebbero al 41%.
Dunque, manco Laura Boldrini ha convinto gli ungheresi a votare gli avversari dell'attuale premier.
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