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martedì 5 aprile 2022

L'Occidente diviso


Un articolo scritto da Max Del Papa su "Atlantico Quotidiano" spiega molto bene la situazione dell'Occidente. 

Ne riporto questo stralcio:

"Naturalmente le diverse civiltà in competizione non sono tutte sullo stesso piano neanche dal punto di vista dei rapporti di forza: usando un’espressione sempre di Huntington si potrebbe tuttora affermare che il mondo attuale si basa su un equilibrio uni-multipolare, dove accanto a grandi potenze regionali (la Cina, i grandi Paesi europei, la stessa Russia ecc.) esiste un’unica potenza globale, gli Stati Uniti d’America, capace di intervenire in tutti gli scenari di guerra mondiali, e di competere (e spesso di primeggiare) in tutti i settori dell’economia, dell’innovazione e della cultura. Il giornalista e politologo tedesco Josef Joffe, nel suo libro “The Myth od America’s decline” (Il mito del declino dell’America), dopo avere ripreso questa espressione di Huntington, ed avere illustrato i motivi del probabile perdurare del primato americano, notava inoltre con visione “preveggente” (il libro è del 2014, cioè dell’epoca della seconda presidenza Obama) che gli Stati Uniti stavano diventando una potenza “reticente” ad intervenire militarmente all’estero, dopo gli insuccessi delle guerre mediorientali dei decenni scorsi (Afghanistan, Iraq, Libia).

La tendenza si è confermata durante la presidenza di Trump e perdura sino ad ora anche con il presidente Biden. Da pochi anni però si sta delineando a ben guardare un fatto nuovo nell’ordine delle civiltà mondiali, del quale a parere di chi scrive la Brexit è stata il segnale più evidente: la crescente spaccatura della civiltà occidentale (dal punto di vista culturale, economico e anche strategico militare) in due parti, da un lato quella anglosassone, che agli Stati Uniti unisce la Gran Bretagna e le sue grandi ex colonie sparse per il pianeta (Canada, Australia, Nuova Zelanda), e dall’altro quella europeo continentale, più o meno corrispondente con l’ambito dell’Unione europea, e a sua volta divisa tra Paesi nordici, Paesi mediterranei e Paesi orientali, alcuni dei quali limitrofi all’Ucraina. Le due metà della civiltà occidentale (se questo processo di separazione andrà a compimento) saranno certo sempre alleate, ma con punti di vista e interessi diversi"
.

Il problema è il fatto che un Occidente diviso avvantaggia la Russia e la Cina.
Il dato importante è questo.
Se vuole avere una posizione di forza, l'Occidente deve essere unito.
Si parla tanto dell'unità dell'Europa riguardo alla Russia ma poi si scopre che l'Italia, che sta mostrando una posizione molto atlantista, ha sequestrato i beni degli oligarchi russi mentre altri Paesi europei, come la Francia, non l'hanno fatto.
Dunque, l'Occidente è diviso.
Oltre a ciò, dire che il presidente russo Vladimir Putin sia isolato è una fake news.
In primis, Putin ha il sostegno della maggioranza del suo popolo.
In secundis, la Russia è alleata della Cina e di altri Paesi.
Basti pensare all'America Latina, tanta parte della quale guarda con sospetto gli USA.
Questa guerra rischia veramente di rafforzare l'alleanza russo-cinese.
Dunque, vi è una spaccatura del mondo, tra l'Occidente e l'Oriente.
Questa spaccatura si è palesata con la situazione che c'è oggi in Ucraina.
La guerra in Ucraina non è un caso.
Se la parte occidentale del Paese è filoccidentale quella orientale, al di là del fiume Dnepr, è filorussa.
La storia lo dice e di fronte ad un dato di fatto documentato dalla storia nessuno ha il diritto contraddire.
Chi lo fa dimostra solo la sua ignoranza e l'ignoranza è pericolosa.
Dunque, come ho scritto prima, la parte occidentale dell'Ucraina è inequivocabilmente filoccidentale ed il resto è inequivocabilmente filorusso.
Lo dice la storia.
Basti pensare all'Unione di Brest-Litovsk (1595-1596) che riunificò gli ortodossi ucraini della metropolia di Kiev a Roma.
Ciò si fece per evitare che il Patriarcato di Mosca potesse mettere le mani sulla metropolia ed avvenne sotto la protezione dei Polacchi, del cui regno l'Ucraina occidentale fu parte.
Per esempio, Leopoli era città polacca. 
La parte orientale restò sotto l'influenza russa dei cosacchi.
Se si tenesse conto di ciò si potrebbe fare una trattativa per arrivare ad una pace duratura.
Si dovrebbe tenere conto dei fatti storici prima citati anche perché (come ho scritto prima) l'Occidente è diviso e rischia di non trovarsi in una posizione di forza ed i Russi non possono  continuare a stare in territorio ucraino. 



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.