Riprendo un articolo scritto da Alberto Consoli su "Il Secolo d'Italia", articolo che è intitolato "“Sveglia lo dici a tua sorella”: scontro tra Sallusti e Capezzone sul green pass da Porro (video)".
Ne riporto questo stralcio:
"Così Capezzone cerca subito lo scontro. “Con tanto rispetto e con tanta stima per la sua autorevolezza, ma non mi convince nulla di quello che ha detto”. E fa rilevare che tutti i maggiori quotidiani conservatori e liberali del mondo sarebbero “favorevoli al vaccino, ma contrari a green pass, restrizioni, obblighi e compressioni della libertà”. Sallusti prova ad interromperlo, ma Capezzone è scatenato. Per lui i giornalisti come Sallusti sarebbero costretti a “trasformare ogni giorno un Paese del mondo in una nuova Atlantide”. E cita gli esempi della Danimarca, della Svezia, del Regno Unito, della Germania; e “della Merkel, che punta sui vaccini ma non fa il green pass”. Ma anche la “metà degli Stati americani”, la Corea del Sud, la Spagna e la Grecia non hanno introdotto il green pass.
Conclude così la sua requisitoria; “Sallusti sveglia. Solo l’Italia e la Francia hanno il feticcio del green pass”. Fino a quel momento sobrio e tollerante verso le accuse, al direttore di Libero salta la mosca al naso. L’incitamento ruvido a ‘svegliarsi’ non gli va proprio giù e replica stizzito. “Sveglia lo dici a tua sorella”, sbotta ripetutamente Sallusti costringendo il conduttore Nicola Porro a fare il “pompiere. (Il video è stato postato e rilanciato su twitter)".
Da liberal-conservatore convinto (e pronto anche a criticare Papa Francesco, quando questi esprime certe cose) non posso fare altro che essere con Capezzone.
Chi ha a che fare con me deve sapere questo.
Purtroppo, questo scontro con Alessandro Sallusti, direttore de "Libero", dimostra il quadro politico e la situazione del centrodestra.
Il centrodestra di oggi (e mi dispiace dirlo) è diviso.
Questa divisione rischia di favorire veramente una sinistra che è minoranza nel Paese ma che si atteggia a maggioranza.
In realtà, il Covid ha fatto emergere una divisione profonda tra statalisti e liberali.
Purtroppo, l'Italia ha una grande "tradizione" di statalismo, tra fascismo ed epoca repubblicana.
L'Italia è anche il Paese del consociativismo.
In poche parole, a molti italiani piace uno Stato che ha un rapporto paternalistico con i cittadini, uno Stato che, in cambio di qualche beneficio, chiede al cittadino di controllare la sua vita.
Questo atteggiamento è presente a sinistra ma anche in una parte del centrodestra.
Questo è il motivo per il quale temo che il centrodestra rischi di fare flop alle elezioni amministrative.
Questa divisione si è palesata e se non sarà sanata ci troveremo ancora ad avere a che fare con un Governo con il Partito Democratico.
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