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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 17 settembre 2021

Il Green Pass, un obbligo ingiusto e fondato su un ricatto


Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Federico Punzi che è intitolato "Un atto di forza bruta: il Super Green Pass fa strage di diritto e libertà".
Ne riporto questo stralcio:

"In Italia “l’obbligo più ampio tra i maggiori Paesi occidentali”. Ecco tutte le menzogne e le mistificazioni su cui si regge il Green Pass…

“Italy is making Covid-19 health passes mandatory for all workers in the private and public sectors, in one of the toughest vaccine-promoting measures adopted by any major Western country”. Così il Wall Street Journal ha dato ieri la notizia dell’approvazione – all’unanimità – del cosiddetto Super Green Pass in Consiglio dei ministri. Siamo il primo Paese europeo, e probabilmente del mondo, a rendere di fatto il vaccino obbligatorio per lavorare. Senza, si resta a casa senza stipendio (e non è detto che non possa essere giusta causa di licenziamento, nonostante il ministro Orlando abbia giurato il contrario).

Pare proprio che in questa pandemia l’Italia riesca a registrare record su record – anche se negativi. Abbiamo avuto il triste primato del più alto numero di vittime Covid per milione di abitanti. Abbiamo fatto da apripista dei lockdown nel mondo occidentale, una misura che oggi tutti riconoscono essere non risolutiva ma sulla quale i due governi che si sono succeduti durante la pandemia hanno puntato quasi tutte le loro carte, trascurando altre politiche, dai protocolli sanitari al potenziamento dei trasporti
".

Prima di tutto, l'imposizione del Green Pass è surreale. 
Infatti, in un Paese nel quale la gente muore sul lavoro per situazioni d'irregolarità, situazioni che sono denunciate soprattutto al Nord, si vuole imporre il Green Pass nel mondo del lavoro.
Sembra una barzelletta.
Se io fossi in Draghi, mi preoccuperei più della gente che muore sul lavoro e delle irregolarità che (ripeto) sono denunciate soprattutto al Nord.
In secondo luogo, si crea una discriminazione.
Infatti, un lavoratore senza Green Pass sarà sospeso e non percepirà lo stipendio.
Ora, poniamo caso che quel lavoratore sia bravo e volenteroso e che sia importante per l'azienda per la quale lavora.
Per una questione di opinione, che può prescindere anche dalla questione del vaccino in sé, questo lavoratore resterà a casa senza stipendio e l'azienda perderà un valido collaboratore.
Mi pare che la Costituzione dica una cosa diversa da ciò che dice il Governo.
Io stesso ho dovuto menzionare il Green Pass nel mio curriculum vitae perché altrimenti rischierei di non essere assunto.
Siamo di fronte ad una vera discriminazione basata su un'azione pretestuosa di un Governo che non sa gestire la situazione del Covid e che, perciò, ricorre al ricatto.
Il ricatto è sta nel vedere come unica alternativa al Green Pass il lockdown.
Sappiamo tutti che il Green Pass non fermerà il contagio da Covid.
Basti pensare a certe norme bislacche che lo riguardano.
Per esempio, il Green Pass è obbligatorio sui treni di lunga percorrenza mentre non lo è sulle metropolitane.
Per caso, il Covid non è presente sulle metropolitane, ove vi sono assembramenti?
Un'altra castroneria è il fatto che il Green Pass sia obbligatorio nei ristoranti, a meno che non sia parte di un albergo.
Per i ristoranti degli alberghi non serve il Green Pass.
Un'altra scemenza è il fatto che si possa prendere il caffè al bancone del bar senza Green Pass mentre quest'ultimo serve per bere la medesima bevanda al tavolo.
Ci stanno prendendo in giro?
Il Covid non esiste al bancone ma esiste al tavolo o non esiste negli alberghi ma esiste nei ristoranti?
Tra l'altro, non esiste neppure l'obbligo di Green Pass per i parlamentari.
Non esiste il Covid a Monte Citorio e a Palazzo Madama?
La questione è politica e non sanitaria. 
Esistono anche le cure contro il Covid.
Dunque, il Green Pass non servirebbe, come non servirebbe il lockdown.
Oramai, il ricatto è evidente ma molti italiani sono troppo spaventati per capirlo. 



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Ringrazio un caro amico di questa foto.