Il film "Benedetta" offende noi cristiani

È stato proiettato in anteprima al Festival di Cannes il nuovo film di Verhoeven, "Benedetta", definito dall'élite dei radical-chic come una "interessante provocazione" ma che altro non è che un inno alla pornografia, al lesbismo e un ignobile attacco blasfemo contro il Cristianesimo.

Il film parla di una suora lesbica del Rinascimento di nome Benedetta, la quale pratica rapporti omosessuali, in scene esplicite, ed usa una statuetta della Madonna come oggetto di erotismo.

Un film del genere offende noi cristiani e CitizenGo ha pubblicato una petizione che firmerò.

Ora, mi domando come mai questa élite radical-chic non faccia cose simili riguardo ad altre religioni, come l'Islam.

Sappiamo tutti, per esempio, che il sultano turco ottomano Mehmet II, quello che conquistò Costantinopoli il 29 maggio 1453, amava andare anche con giovani ragazzi.

Ricordo che quando i giannizzeri turchi entrarono nella città, fecero cose orribili, come stuprare i bimbi sugli altari della basilica di Hagia Sophia.

Perché non si fa un film su tutto ciò?

Forse, si ha paura di qualche rappresaglia?

Sia chiaro, non voglio essere razzista con i musulmani.

Però, appare chiaro che qualcosa non torni.

Contro Ebraismo e Cristianesimo, si dice, si scrive e si fa di tutto.

Basti pensare a certa satira anti-ebraica. 

Basti ricordare anche un film di Jesus Franco del 1976, il cui titolo italiano è "Confessioni proibite di una giovane monaca", il quale è dello stesso tenore del film "Benedetta".

Il genere è quello del nunsploitation, un genere atto a denigrare e a gettare fango sul monachesimo femminile, per soddisfare i piaceri di certi sbavatori. 

Invece, l'atteggiamento è diverso con altri.

Siamo veramente alla follia pura.