Ringrazio l'amico Morris Sonnino, il quale mi ha portato all'attenzione una pagina de "La Verità" con un articolo di Gianluca Veneziani che è intitolato "Il Governo elimina filosofi e letterati".Il governo ha redatto un piano di rilancio che prevede l'assunzione di 500 tecnici informatici e matematici e nessuna persona laureata in materie umanistiche.
Fa specie il fatto che l'Italia, il Paese culla del Rinascimento, abbia deciso di abbandonare ciò che è umanistico.
Che l'informatica e le materie scientifiche siano parte del nostro futuro è cosa ovvia.
Però, anche le materie umanistiche sono importanti.
In esse, vi sono le nostre radici.
Pensiamo a Virgilio, alla Scuola Poetica Siciliana, a Jacopone da Todi, a Dante Alighieri, a Giovanni Boccaccio e a Francesco Petrarca.
Ricordiamo anche Aristotele, Platone, Seneca, Marco Aurelio, San Severino Boezio e Marsilio Ficino.
Non parliamo dell'arte.
Appare chiaro che questo Governo non abbia a cuore le nostre radici e le teste pensanti.
Infatti, studiare le materie umanistiche permette anche di farsi una coscienza critica.
A questo Governo non piace la massa critica.
In fondo, alla tecnocrazia non interessano le radici di un popolo e non vuole la massa critica.
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