Aukus: o con gli USA o con la Cina

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Federico Punzi che è intitolato "Aukus suona la sveglia per l’Europa: o con gli Usa o con la Cina, non c’è più spazio per ambiguità".

Ne riporto questo stralcio:

"Da qualche tempo il presidente francese Macron non fa che prendere ceffoni, reali e metaforici. L’Eliseo ha reagito con una vera e propria crisi di nervi all’annuncio della partnership Aukus (Australia-Regno Unito-Stati Uniti), che per Parigi significa non solo la perdita del contratto da 56 miliardi per la fornitura dei suoi sottomarini a Canberra, ma anche lo smacco dell’esclusione dal sistema di sicurezza dell’Indo-Pacifico che Washington sta ridisegnando per fermare l’espansionismo cinese.

Macron ha richiamato i suoi ambasciatori in Australia e Stati Uniti per “consultazioni immediate”. Cancellata dall’ambasciata francese a Washington la celebrazione dell’amicizia franco-americana in memoria della Guerra di Indipendenza Usa combattuta fianco a fianco contro gli inglesi 240 anni fa".

L'accordo tra USA, Regno Unito ed Australia, la cui sigla è Aukus, non è andato giù ai francesi e all'Europa. 

Ora, l'Unione Europea paga l'ambiguità nei confronti del rapporto con USA e Cina.

Infatti, l'Unione Europea sta ammiccando molto a Pechino, anche per la presenza di un Papa che ammicca molto al Dragone. 

Anche l'Italia segue questa corrente.

Basti pensare al fatto che non si impongano dazi ai Cinesi.

Anche un presidente americano non molto sveglio politicamente come Joe Biden l'ha capito.

Gli USA vogliono limitare l'influenza cinese in tutto il Sud-Est Asiatico.

Per questo, hanno stretto un accordo con Regno Unito ed Australia sui sottomarini. 

Parigi, che è capofila di questa Europa, non ha preso bene la cosa.

Però, la colpa è solo sua.

L'Europa deve scegliere: o sta con gli USA o sta con la Cina. 

Non ci sono alternative.