I guai di un sindaco

Su "Panorama", vi è un articolo di Marcello Veneziani che è intitolato "Che brutto mestiere fare il sindaco".

Fare il sindaco può essere un trampolino di lancio per politici che aspirano a cariche più alte.

Basti pensare a Matteo Renzi, a Michele Emiliano e a Vincenzo De Luca.

Anche altri politici "di razza" hanno fatto (o fanno) il sindaco.

Basti pensare a Francesco Rutelli, a Walter Veltroni, a Gabriele Albertini, a Letizia Moratti,  a Gianni Alemanno, a Ciriaco De Mita e a Clemente Mastella. 

Tuttavia, può essere anche una iattura. 

Oggi, purtroppo, la carriera del sindaco tende ad essere sempre di più una iattura. 

Un sindaco, infatti, è sempre in prima linea e si becca gli attacchi della popolazione, specie quando nel Comune vi sono problemi gravi. 

Un sindaco che governa male vedrà la sua carriera politica stroncata, nella migliore delle ipotesi.

Nella peggiore, rischia di diventare vittima di attacchi veri propri alla propria persona.

Infatti, il tasso di violenza nella politica è sempre stato molto alto.

Tuttavia, in passato esso si esprimeva in maniera ideologica e collettiva.

Ora, invece, come ha scritto Veneziani, esso si esprime ad personam in chiave criminale.

Basti ricordare i picchetti, le monetine lanciate e gli sputi sulle auto blu.

Oggi, si sono moltiplicate le gogne mediatiche e giudiziarie, anche contro persone che in seguito si sono dimostrate essere innocenti.

Un esempio è l'ex-sindaco di Parma Pietro Vignali, il quale è stato costretto a dimettersi nel 2011 per una vicenda giudiziaria ma è stato assolto.

Anzi, nel marzo 2021, il Ministero di Grazia e Giustizia è stato condannato per questa vicenda.

Quello del sindaco può essere veramente un lavoraccio.