Su "Panorama", vi è un editoriale di Maurizio Belpietro che è intitolato "Ma uccidere chi vuole morire è omicidio, non libertà". La sinistra e le associazioni vicine ad essa vogliono legalizzare l'eutanasia con un referendum.
Ora, noi ci troviamo di fronte ad un paradosso.
Questa sinistra che parla dell'eutanasia come una "scelta di libertà" è la stessa che vuole instaurare l'obbligo vaccinale.
Ora, stando a questa logica, una persona può scegliere di suicidarsi ma non può scegliere di non vaccinarsi.
Siamo alla follia.
Certamente, è giusto essere contro l'accanimento terapeutico.
Un malato terminale deve terminare la sua vita in modo dignitoso.
Dunque, deve avere il diritto di rifiutare altre cure inutili, le quali darebbero a lui nuove sofferenze, e di farsi somministrare quelle palliative.
Però, l'eutanasia è ben altra cosa.
Provocare la morte di una persona è sempre una cosa orrenda.
Una persona può vivere con più serenità la vita che le resta da vivere, con certe cure palliative.
L'eutanasia è qualcosa che priva di ogni carattere sacrale la vita.
Secondo la logica di fondo dell'eutanasia, una vita che "non produce" diventa inutile.
Questo è veramente aberrante.
Oltre a ciò, vi è anche un paradosso.
Con l'eutanasia legalizzata, una persona potrà scegliere di morire.
Però, la stessa parte che propugna l'eutanasia è quella che vuole imporre le vaccinazioni contro il Covid.
Appare chiaro che qualcosa stoni.
Gli esponenti di questa sinistra fanno predicozzi sul vaccino in nome della sacralità della vita però propugnano la "cultura della morte" con l'eutanasia.
Appare chiara l'ideologia totalizzante e totalitaria di quella parte politica.
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