un altro motivo per cui voterò contro questa "riforma costituzionale" al referendum è anche il fatto che essa penalizzi gli italiani emigrati all'estero.
Con gli italiani all'estero ho instaurato un certo rapporto.
Lo dimostra il fatto che la mia vice in questo blog sia l'amica e socia Stephanie Caracciolo.
Stephanie (che abita dall'altra parte del mondo, in Uruguay) è a tutti gli effetti la mia vice.
Ora, questa "riforma" penalizzerà gli italiani all'estero, se andrà in porto con il referendum.
In primis, essa non aumenterà il numero di parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione Estero.
Essi resteranno in 12 solo alla Camera dei Deputati.
In Senato, non ci saranno parlamentari all'estero.
Tenendo conto del fatto che oggi sono sempre più gli italiani all'estero che emigrano, 12 parlamentari sono davvero pochi.
I problemi degli italiani all'estero sono molto complessi (pensiamo al fatto che in alcune zone non ci siano sedi diplomatiche vicine alle comunità italiane emigrato) e 12 parlamentari sono davvero pochi.
L'amico Michele Capaccioli, un mio coetaneo che è stato a lungo un emigrato italiano, sintetizza così la sua posizione, in una nota scritta su Facebook:
Mi trovo perfettamente d'accordo con queste parole di Capaccioli, anche se ho delle idee differenti dalle sue.
In pratica, oltre a ridurre la democrazia qui in Italia, di fatto, questa Riforma, non dà voce agli italiani all'estero nel Senato della Repubblica.
In secundis, tenete conto del fatto che molti italiani all'estero paghino anche le tasse qui in Italia, per esempio per i beni immobili che hanno nel nostro Paese, e che diano anche un forte contributo al nostro Paese nel fare conoscere (per esempio) il prodotto made in Italy.
Quindi, cari italiani emigrati, se tenete ai vostri diritti, votate no a questa riforma.
Cordiali saluti.
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