l'amico e socio Morris Sonnino ha postato questo suo pensiero su Facebook:
"Da ebreo, vedere amici di fede cattolica difendere ancora il Papa, nonostante il Papa abbia detto che anche "nel cattolicesimo vi sono gli estremisti"(come a paragonarli agli Jihadisti che compiono stragi) mi provoca davvero un senso di sconforto. Capisco il riguardo nei confronti dell'autorità, ma difendendo l'operato di questo Papa, non si tutela il nome e i valori della Chiesa Cattolica.".
Al quesito di Morris (che ringrazio della collaborazione) io rispondo facendo notare che anche il Papa può essere criticato, anche da noi cattolici.
Ho girato il sito della Santa Sede e ho cercato tra i documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Ne ho trovato uno molto interessante del 1998.
Esso è intitolato "Il primato del successore di Pietro nel mistero della Chiesa".
Del documento, riporto questo frammento importante:
"Il Romano Pontefice è — come tutti i fedeli — sottomesso alla Parola di Dio, alla fede cattolica ed è garante dell'obbedienza della Chiesa e, in questo senso, servus servorum. Egli non decide secondo il proprio arbitrio, ma dà voce alla volontà del Signore, che parla all'uomo nella Scrittura vissuta ed interpretata dalla Tradizione; in altri termini, la episkopè del Primato ha i limiti che procedono dalla legge divina e dall'inviolabile costituzione divina della Chiesa contenuta nella Rivelazione. 32 Il Successore di Pietro è la roccia che, contro l'arbitrarietà e il conformismo, garantisce una rigorosa fedeltà alla Parola di Dio: ne segue anche il carattere martirologico del suo Primato.".
Il Papa non può agire secondo il suo arbitrio.
Al momento in cui viene eletto e si insedia, il Papa non può basare la sua azione in base al suo arbitrio ma in base alla Parola di Dio (in primis) e al Magistero della Chiesa, che dalla Parola di Dio dipende.
Per esempio, il Papa non può alzarsi una mattina e dire: "Il dogma della transustanziazione dell'Eucaristia non mi piace e per questo oggi lo abolisco".
Se lo facesse, egli commetterebbe eresia e sarebbe da deporre.
Nel caso specifico, riguardo a Papa Francesco, la questione sta in quello che egli esprime in certi temi.
Certo, non ha messo in discussione i dogmi fondanti della Chiesa, come i dogmi mariani o il dogma della transustanziazione.
Però, certe sue affermazioni sembrano effettivamente dettate più dal suo pensiero che non dalle Sacre Scritture.
Quando egli dice che bisogna accogliere gli immigrati senza se e senza ma, dice una cosa quantomeno discutibile.
Il problema dell'immigrazione è complesso e (almeno per l'Italia) fare entrare immigrati clandestini significa creare problemi di ordine sociale e anche di ordine pubblico.
Le Sacre Scritture non dicono che noi dobbiamo per forza fare entrare masse di migliaia di persone, sapendo di avere già dei problemi di nostro.
Quando egli dice che Bibbia e Corano sono la stessa cosa dice una cosa molto discutibile.
Il Corano non riconosce la natura divina di Gesù Cristo.
Quando egli dice che quella che oggi c'è tra noi ed il mondo islamico (o almeno una parte di esso) non è una guerra di religione, dice una cosa molto discutibile.
Vi sono musulmani moderati e perbene ma l'Islam ha in sé una componente "militare" e di presa di terre attraverso una conquista militare.
Quando ha riconosciuto la Palestina, Papa Francesco ha commesso un atto politico criticabile, tenendo conto del fatto che Abu Mazen non voglia riconoscere Israele e che Hamas lo voglia distruggere.
Quindi, anche noi cattolici possiamo criticare il Papa su certi aspetti.
Del resto mi fa specie una certa ipocrisia di certi miei correligionari.
Io conosco alcuni sacerdoti che dicono che nella sua lectio magistralis tenuta a Ratisbona nel 2006, Papa Benedetto XVI abbia fatto una gaffe.
Io mi ricordo degli attacchi molto pesanti che allora il Papa aveva subito dal mondo islamico e di una parte del mondo cattolico che non lo aveva difeso.
Anzi, lo aveva attaccato a sua volta.
Oggi, questi preti e questi correligionari che all'epoca criticavano aspramente Papa Benedetto XVI oggi pendono dalle labbra di Papa Francesco, anche quando egli dice delle cose oggettivamente discutibili, e attaccano coloro che criticano quello che dal Papa di oggi viene detto, come se fossero eretici.
Il cattolicesimo non ammette l'ipocrisia.
Cordiali saluti.
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