Cari amici ed amiche,
la riforma costituzionale (se così possiamo chiamarla) prevede anche una trasformazione del Senato.
Esso continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma non sarà più eletto dal popolo e sarà composto da 95 eletti dai Consigli Regionali, più cinque nominati dal Capo dello Stato e che resteranno in carica per 7 anni. I senatori saranno dunque così ripartiti: 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 personalità illustri nominate dal presidente della Repubblica. Questi ultimi andranno quindi a sostituire i senatori a vita e saranno scelti con gli stessi criteri che si si sono usati fino ad ora per i "Cittadini che hanno illustrato la patria per i loro altissimi meriti".
Le sue competenze saranno ridotte.
Non voterà più la fiducia al governo e la sua funzione sara quella di raccordo tra lo Stato e gli enti locali, come le Regioni ed Comuni.
Conserverà poteri riguardo ai trattati internazionali, l'elezione del presidente della Repubblica, le leggi e le riforme costituzionali.
Potrà chiedere anche di modificare le leggi della Camera dei Deputati ma quest'ultima potrà non tenerne conto.
Ciò avverrà se la riforma sarà approvata dal referendum.
Bisogna sperare che ciò non avvenga.
Infatti, questo nuovo Senato sarà un pasticcio.
In primis, esso non potrà fungere da raccordo tra enti locali e Stato poiché manca un vero federalismo che dia delle competenze ben definite allo Stato e agli enti locali.
Manca anche un federalismo fiscale.
In secundis, se proprio si vuol fare diventare il Senato un organo di raccordo tra Stato ed enti locali, si deve so la Conferenza Stato-Regioni, che (se questa pseudo-riforma sarà approvata con il referendum) diventerà un doppione.
O si abolisce il Senato o lo si riforma e si abolisce la conferenza Stato-Regioni.
Non potranno continuare ad esistere l'uno e l'altra se avranno le medesime funzioni.
Inoltre, il Senato deve essere continuare ad essere eletto dal popolo e deve anche continuare ad avere dei senatori eletti all'estero.
Il Senato è pur sempre parte del Parlamento, il luogo in cui sono rappresentati i cittadini.
Anche per questo, ad ottobre, io voterò no alle riforme che il signor Matteo Renzi ha fatto approvare a colpi di maggioranza e senza una larga condivisione.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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