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domenica 5 luglio 2015

Mantova, la Sala dei Giganti di Palazzo Te? Una perfetta opera di propaganda politica!

Cari amici ed amiche.

quando si viene qui a Mantova non si può non visitare il Palazzo Te e  quando si visita il Palazzo Te non si può non visitare la Sala dei Giganti.

La Sala dei Giganti è una camera piuttosto piccola il cui soffitto è a volta ed i cui angoli sono arrotondati, poiché doveva ricordare una caverna.
Si dice che in origine, secondo il progetto dell'architetto e pittore Giulio Romano (1499-1546),  essa non avesse avuto le finestre e che il suo pavimento fosse stato in terra battuta proprio perché doveva rievocare la caverna.
La luce era data dal caminetto, che oggi non c'è più.
Il caminetto, però, aveva anche un'altra funzione, quella di completare la scena data dagli affreschi.
Gli affreschi mostrano la storia della mitologia romana della Caduta dei Giganti, la Gigantomachia di Ovidio.
I Giganti si ribellarono a Giove e questi scatenò contro di loro gli elementi.
Noi notiamo che al centro della volta c'è Giove (con sua moglie Giunone) che scaglia fulmini a destra e a manca.
Dal centro della volta parte una "spirale" su cui sono disposte le varie figure e che arriva fino alla base dei muri, su cui sono raffigurati i Giganti sconfitti.
Giulio Romano fu geniale.
Ora, quest'opera ebbe anche un'altro significato.
Essa ebbe anche un carattere politico.
L'opera risale ad un periodo compreso tra il 1532 ed il 1535.
Essa fu voluta dal marchese Federico II Gonzaga (1500-1540 per accogliere l'imperatore Carlo V d'Asburgo (1500-1558).
Egli volle rendere omaggio proprio all'imperatore e la Sala dei Giganti fu una vera e propria opera di propaganda pro-Carlo V.
Infatti, al centro della volta, nel tempietto circolare ove c'è Giove, compare l'aquila, simbolo di Roma ma anche degli Asburgo.
Giove rappresenta l'imperatore ed i Giganti rappresentano coloro che si misero contro l'imperatore Carlo V, tra i quali vi fu il re di Francia Francesco I di Valois (1494-1547), oltre ai principi protestanti tedeschi e persino Papa Clemente VII (1478-1534).
Questo messaggio sortì l'effetto?
La risposta è affermativa.
Nel 1530, l'imperatore fece diventare duca il marchese Federico II.
Cordiali saluti.




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