Cari amici ed amiche,
ringrazio l'amica e collaboratrice Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno della foto che ho messo qui sopra.
A Sydney si stanno passando ore di paura.
Un uomo armato sta tenendo in ostaggio in una caffetteria cinquanta persone.
Quest'uomo ha esposto la bandiera di ISIL, lo Stato Islamico del terrorista al Baghdadi.
Oramai è chiaro che noi Occidentali (l'Australia fa parte dell'Occidente) siamo presi di mira dai terroristi.
Essi si trovano ovunque e non sono solo immigrati musulmani ma anche Occidentali convertiti alla religione islamica, molti dei quali vanno a combattere con i terroristi dell'ISIL.
Essi ci vogliono intimidire.
Quanto sta accadendo a Sydney è un atto intimidatorio contro un Paese che difende le sue radici e che lotta per giuste cause, come la difesa di Israele.
Forse, noi Occidentali dovremmo riprendere la coscienza delle nostre radici ed incominciare ad essere meno inclini al buonismo verso certi soggetti e certe realtà.
Cito queste parole del ministro australiano Peter Costello che aveva affermato:
"Non sono contrario all’immigrazione, e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia. Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro paese, ed a quanto sembra anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.L’idea che l’Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale.Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo paese. Noi parliamo l’inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua.Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparatela lingua!
La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, e questo è chiaramente documentato nella nostra storia. Questo dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole. Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un’altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi.
Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte.
Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro. Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo. Questo è il nostro paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere, e vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora andatevene. Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro paese. Voi avete chiesto di vivere qui, ed allora accettate il paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene! Vi abbiamo accolto ed aperto le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al paese da cui siete partiti!
Questo è il dovere di ogni nazione, questo è il dovere di ogni immigrante.".
Io ho già fatto mie queste parole.
Io non mi reputo un fanatico perché rispetto gli altri.
Però, io dico anche che chi viene da noi deve rispettare i nostri valori.
Qualcuno mi darà del fanatico ma a me non interessa.
Io tiro dritto come un treno.
Preferisco essere un fanatico (anche se nel caso specifico questo termine è usato a sproposito) che non uno che non ha a cuore i nostri valori e la nostra civiltà.
Noi dobbiamo riaffermare i nostri simboli, dalla croce al presepe e fare capire ai musulmani che siamo noi a comandare.
Se la cosa non sta bene a loro, queste persone possono andarsene.
Per questi motivi, per esempio, io avevo scritto che sotto il nuovo albero di Natale qui a Roncoferraro ci sarebbe dovuto essere un presepio.
Da oggi, noi siamo tutti australiani!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento