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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 3 dicembre 2014

Roncoferraro, la questione del risotto con le rane e la De.C.O.

Cari amici ed amiche,

la questione del Risotto con le rane e la De.C.O (Denominazione Comunale di Origine) da dargli tiene banco qui a Roncoferraro, Mantova.
Oramai, ci sono due scuole di pensiero.
La prima dice che i risotti mantecati non sono mai stati riconducibili alla tradizione gastronomica di Roncoferraro.
La seconda (invece) dice che anche a Roncoferraro , come nel resto del Mantovano e del nord Italia, si facevano i risotti mantecati e che poi,  per una casualità, nel XIX secolo nacque il risotto "alla pilota".
Il risotto con le rane è mantecato.
Io penso la penso in questo modo: i primi risotti prodotti a Roncoferraro erano mantecati ma poi, per errore, venne scoperto il "Risotto alla pilota".
Un operaio che lavorava in una pileria (detto pilota) aveva mantenuto troppo a lungo il riso nella pentola in cui bolliva.
Il riso aveva assorbito tutta l'acqua, diventando un risotto sgranato, per l'appunto il "Risotto alla pilota".
Questo tipo di risotto divenne sempre più popolare ed apprezzato e soppiantò quello mantecato, facendolo di fatto dimenticare.
Del resto, ricordo che nel Collegio Ghislieri di Pavia, l'università fondata nel 1567 da San Pio V Papa, vi è un ricettario antico.Questo ricettario fu scritto dal cuoco Bartolomeo Scappi, il cuoco del Papa.
Tra le ricette vi è anche quella di una "Zuppa di riso alle quaglie", piatto che è stato citato anche dal talent show culinario "Masterchef".
Questa "Zuppa di riso alle quaglie" altro non è che un risotto mantecato.
Questo è il mio pensiero.
Se una cosa del genere dovesse corrispondere al vero, il Comitato Manifestazioni di Roncoferraro servirebbe nella sua "Festa dei Risotti" un piatto di"archeologia gastronomica", un piatto storico.
Ora, io non capisco i dubbi di certi esponenti politici e di certe persone di Roncoferraro che hanno certe riserve sul risotto con le rane e che definiscono tale piatto come "non tipico" perché è un risotto mantecato.
Secondo me, un piatto del genere meriterebbe la De.C.O,, che farebbe sì che la realtà di Roncoferraro fosse conosciuta anche in piazze importanti.
Ricordo, per esempio, che il Comune di Isola della Scala (Verona) ha fatto promuovere il suo "Risotto all'Isolana" come "piatto tipico".
Oggi, questo risotto è conosciuto ed apprezzato anche in America.
Esso viene cucinato anche nella Trump Tower di New York ed il nome di Isola della Scala è noto.
Ora, qualcuno potrebbe dire (malignamente) che io abbia scritto ciò contro l'amministrazione comunale, che non è del mio colore politico.
Non è così.
Io posso dire qualcosa anche del Trentino-Alto Adige.
Questa regione non è amministrata dai partiti che io sostengo e che sta facendo una grande politica di promozione dei suoi prodotti agroalimentari.
Oggi, quando si pensa al Trentino-Alto Adige si pensa al "Parampampoli" (prodotto che non ho potuto apprezzare, per qualche problemi di salute, ma che è stato apprezzato da molti di quelli che domenica erano in gita con me in Trentino), il vino "Marzemino D.O.C.",  ai Canederli, al Formaggio "Asiago", alla Mortandela, lo Speck ecc.
Questi sono tutti prodotti noti e danno al Trentino-Alto Adige una marcia in più per promuovere il territorio.
Quindi, questa non è una questione di destra o di sinistra ma di mentalità.
Io non penso che ai roncoferraresi farebbe schifo se uno dei piatti tipici del loro territorio finisse all'EXPO di Milano.
Anzi, ne sarebbero orgogliosi.
Oggi, noi dobbiamo fare i conti con una realtà globalizzata in cui tutto quello che accade in capo al mondo si riflette anche qui da noi.
La realtà di Roncoferraro deve scegliere tra il chiudersi in sé stessa, l'accettare completamente ogni direttiva che viene da fuori, omologandosi di fatto a quella mentalità che vuole che ogni cosa sia uguale qui in Italia, come in Cina e negli Stati Uniti d'America, oppure, con il resto della Provincia di Mantova, l'aprire sé stessa al resto del mondo, portando fuori e facendo conoscere i propri prodotti e le peculiarità del suo territorio.
Certo, se scegliesse le due opzioni, Roncoferraro morirebbe.
Se la realtà di Roncoferraro si chiudesse in sé stessa, presto o tardi, verrebbe mangiata da realtà più grandi o diventerebbe insgnificante
Non sempre accade quello che accadde nella storia di Davide contro Golia.
Anzi, accade più spesso il contrario.
Se la realtà di Roncoferraro si omologasse completamente, perderebbe la sua identità.
Solo la terza opzione permetterebbe a Roncoferraro di sopravvivere, se non di vivere.
Spero di indurre qualcuno alla riflessione.
Cordiali saluti.





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