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venerdì 19 dicembre 2014

Mafia Capitale, un intreccio tra cooperative e criminalità organizzata

Salvatore Buzzi


Cari amici ed amiche,

la copertina di "Panorama" di ieri aveva un articolo intitolato "Criminal Coop".
L'inchiesta che ha travolto la città di Roma e che è chiamata "Mafia Capitale" mostra un panorama inquietante in cui la politica è completamente asservita ai desideri di forze criminali e in cui le forze criminali intrecciano i loro affari con realtà come le cooperative.
L'inchiesta è mostruosa.
Trentotto sono gli indagati emersi ma potrebbero essercene più di cento.
Ventinove persone sono in carcere.
I beni sequestrati corrispondono ad un valore complessivo di 205.000.000 di Euro.
La politica che fa?
La politica si divide.
Mentre il centrodestra chiede lo scioglimento del Comune di Roma, per potere andare ad elezioni e ridare credibilità alla politica, il Partito Democratico incolpa il centrodestra di tutto ciò, poiché ritiene che questa situazione sia iniziata durante l'amministrazione del Sindaco Giovanni Alemanno (2008-2013).
In realtà, uno dei due maggiori esponenti di questa associazione criminale operò anche in periodi in cui a governare era il centrosinistra.
Sto parlando di Salvatore Buzzi. L'altro "azionista di riferimento" di questa associazione criminale è Massimo Carminati, detto il "Cecato" perché nel 1981 perse un occhio in uno scontro con la polizia di frontiera mentre cercava di espatriare in Svizzera, che era legato al mondo del neofascismo.
Sempre su "Panorama", Annalisa Chirico ha scritto un articolo intitolato "I due camaleonti" e parla proprio di Salvatore Buzzi.
Buzzi faceva parte della sinistra extra-parlamentare e nel 1983 fu condannato a venticinque anni di carcere per avere ucciso il socio Giovanni Gargano con 34 coltellate.
In prigione, egli si laureò e fondò la cooperativa "29 Giugno".
La sinistra italiana lo lodò come esempio di "detenuto diventato cittadino modello".
Di lui, la giornalista comunista Miriam Mafai scrisse un articolo pieno di lodi sul quotidiano "La Repubblica".
Ora, Buzzi iniziò a fare lauti affari dal 1994.
Pensate, sempre secondo l'articolo di Annalisa Chirico, nel 1994 (anno in Buzzi ricevette la grazia dall'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro) la sua cooperativa aveva un fatturato pari a 637.000 Euro.
Nel 2013, essa fatturava 59.000.000 di Euro.
Nel 1994, Buzzi iniziò la scalata.
Dal 1994 ad oggi ci sono state a Roma tre amministrazioni comunali di centrosinistra (le Giunte dei Sindaci Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Ignazio Marino, l'attuale Sindaco) ed una di centrodestra (la Giunta del Sindaco Giovanni Alemanno).
Allora, Buzzi non fece affari solo con la Giunta di Alemanno.
Evidentemente, quel "mondo di mezzo" (in cui politica ed affari illeciti si intrecciavano) era nato nel 1994.
Personaggi legati a quel mondo erano presenti anche durante i periodi delle Giunte di centrosinistra.
L'esempio è Luca Odevaine (58 anni), colui che era stato vicecapo di gabinetto durante il periodo della Giunta di Veltroni.
Odevaine è coinvolto in questa inchiesta.
Nel 1989, egli era già stato condannato per fatti di droga.
Forse, anche il Partito Democratico dovrebbe fare una riflessione, invece di scaricare sugli altri le colpe di questo sfacelo.
Intanto, emergono anche presunti legami tra l'associazione criminale romana di Carminati e Buzzi ed altre associazioni criminali, come la 'ndrangheta calabrese.
Una cosa è certa, ci sarebbe da rivedere la "Legge Mosca", la legge che nel 1974 diede i privilegi fiscali alle cooperative.
Sia ben chiaro, non tutte le cooperative sono in mano a criminali ma una legge del genere sarebbe già un segnale di cambiamento perché molte cooperative sono aziende come le altre e come aziende vanno trattate.
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.