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domenica 7 dicembre 2014

Il sogno di Cesare Borgia e l'Italia

Cari amici i ed amiche,

pur con tanti errori a livello di fedeltà alla storiografia reale, la serie TV "I Borgia" (di cui qui sopra ho riportato un video) mostra uno spaccato di quella che fu l'era di Papa Alessandro VI (1431-1503).
Nel cast, questa serie TV creata da Tom Fontana sono annoverati gli attori John Doman (nel ruolo di Papa Alessandro VI), Mark Ryder (nel ruolo di suo figlio Cesare Borgia), Izol'da Djuchauk (nel ruolo di Lucrezia Borgia), Marta Gastini (nel ruolo di Giulia Farnese, amante di Papa Alessandro VI) ed Assumpta Serna (nel ruolo di Vannozza Cattanei, madre di Cesare e Lucrezia Borgia).
Ora, però, passiamo alla storia vera.
Il cardinale spagnolo Rodrigo Borgia venne eletto Papa ed assunse il nome di Alessandro VI l'11 agosto 1492.
Per la Spagna iniziò un periodo d'oro.
Infatti, il 12 ottobre stesso anno Cristoforo Colombo scoprì l'America, con una spedizione spagnola.
Questo periodo d'oro finì nel 1588, con la sconfitta dell'Invencible Armada ad opera dell'Inghilterra.
Il 1492 fu anche un anno macchiato da una cosa brutta, poiché i re spagnoli Ferdinando d'Aragona ed Isabella di Castiglia fecero cacciare gli ebrei dalla Spagna.
Ora, la Spagna ebbe anche un Papa spagnolo.
Infatti, Rodrigo Borgia era originario di Xàtiva, vicino a Valencia,
La storia ci presenta questo personaggio come un uomo intelligente politicamente ma moralmente corrotto.
Nonostante fosse stato un uomo di Chiesa, egli ebbe delle relazioni da cui ebbe dei figli che mirò a sistemare quando divenne Papa.
In particolare, Rodrigo ebbe una relazione con Vannozza Cattanei (1442-1518), una locandiera (o meglio una cortigiana) mantovana.
Da Vannozza, Rodrigo ebbe quattro figli:
  • Giovanni Borgia (1474-1497)
  • Cesare Borgia (1476-1507)
  • Lucrezia Borgia (1480-1519)
  • Goffredo Borgia (1481-1516)
Rodrigo ebbe altre relazioni.
Egli ebbe una relazione con Giulia Farnese (sorella del futuro Papa Paolo III, 1474-1524), da cui potrebbe avere avuto una figlia, Laura Orsini (1492-1530).
Da una madre ignota, egli ebbe anche:

  • Pedro Luìs Borgia (1458-1491) Duca di Gandia
  • Isabel Borgia (1467-1547)
  • Girolama Borgia (1469–1483)
A noi sono noti Cesare e Lucrezia.
Parliamo, in particolare, di Cesare.
Cesare rappresenta ancora oggi il classico esempio di un esponente dell'alta società di quel tempo.
Nel 1491, il padre lo fece Vescovo di Pamplona, senza che avesse avuto gli ordini sacerdotali.
L'anno successivo, il cardinale Rodrigo lo fece diventare Arcivescovo di Valencia, senza che egli prendesse mai possesso dell'arcidiocesi, anche perché venne nominato cardinale.
In realtà, egli fu poco attratto dalla vita clericale e fu molto attratto dalla politica e dalla vita militare.
Secondo le cronache, nel 1497, egli uccise il fratello Giovanni, per invidia nei confronti di quest'ultimo, che era un militare.
Il 17 agosto 1498, Cesare abbandonò lo stato clericale.
Il 1 ottobre partì per la Francia per sposare Carlotta d'Aragona, all'epoca sotto la custodia del re di Francia, matrimonio che l'avrebbe messo in grado di rivendicare per sé il regno di Napoli. Un sottile movimento politico veniva gestito tra lo stesso Luigi XII (1462-1515) e il Papa, il quale, desideroso di regalare un regno al figlio, trattò con il re uno scambio di favori "alla pari":
  • il re concedeva la mano della principessa Carlotta a suo figlio Cesare;
  • il papa concedeva l'annullamento del precedente matrimonio del re Luigi XII, che era sposato con Giovanna di Valois, donna che non amava. Era innamorato, invece, della vedova di Carlo VIII, suo predecessore, la regina Anna di Bretagna, ma non poteva sposarla.
A Luigi interessava sposare Anna anche per avere il controllo della Bretagna, verso cui re Enrico VII d'Inghilterra aveva delle mire.
Il matrimonio tra Cesare e Carlotta non si fece.
Quest'ultimo non lo voleva come sposo.
Cesare non volle dare al re la bolla papale con l'annullamento del matrimonio tra lui e Giovanna.
Solo dopo una trattativa serrata, il re ebbe la bolla e Cesare sposò Charlotte d'Albret (1480-1514), una nipote del re originaria della Navarra.
Il re gli diede anche il titolo di Duca del Valentinois.
Da qui, Cesare è ancora oggi a noi noto, come il Valentino.
Ora, Cesare aveva un progetto: unire l'Italia sotto l'egida dei Borgia.
Egli si volle servire delle truppe francesi e con esse egli prese il Ducato di Milano (1499), scacciando il duca Ludovico il Moro Sforza.
Da lì si prese anche la Romagna, con l'aiuto di suo padre.
Cesare ricorse ad ogni mezzo, pur di affermare il suo potere.
La sua spregiudicatezza lo portò a fare crimini veramente efferati, crimini anche contro la sua famiglia.
Il marito di sua sorella Lucrezia, il Principe Alfonso d'Aragona (nato nel 1481) fu fatto uccidere nel 1500 da Cesare poiché il Papa si era alleato con la Francia e poiché Cesare aveva mire su Napoli.
Nel 1502, egli fece uccidere anche Vitellozzo Vitelli, Paolo Orsini ed Oliverotto da Fermo (tre signorotti del Centro Italia che avevano congiurato contro di lui) a Senigallia.
Tuttavia, il suo declino iniziò nel 1503.
Suo padre, Papa Alessandro VI morì.
Forse, egli morì di malaria ma c'è un'altra versione che vuole che la morte del Papa sia avvenuta per avvelenamento, ma per errore. Alcune fonti indicano infatti che il cadavere del Papa fosse molto gonfio e la lingua fosse di color violaceo, sintomi di un forte avvelenamento.
Si dice che, nel corso di una riunione conviviale presso la dimora del cardinale Adriano Castellesi di Corneto, fosse stato posto del veleno nel vino destinato al Cardinale, ma che per errore il vino fosse stato bevuto dal Papa, e annacquato da Cesare, che pure si ammalò gravemente, ma non morì. Altre cronache dell'epoca riferiscono, però, che al momento della dipartita del Papa anche il cardinal Castellesi e altre persone della servitù fossero stati colpiti dallo stesso male, avvalorando la tesi di un'intossicazione, magari involontaria, dei cibi. Lo studioso John Kelly, per molti anni decano di St Edmund Hall, a Oxford, afferma che ci sono buoni motivi per pensare ad un omicidio avvenuto per errore, essendo probabilmente il veleno destinato ad un altro commensale.
Cesare Borgia fu cacciato da Roma. 
Come suo successore fu eletto il vecchio e malandato cardinale Francesco Todeschini Piccolomini (1439-1503), con il nome di Papa Pio III.
Egli accordò a Cesare il permesso di rientrare a Roma ma tentò di riformare la curia. 
Il Papa morì dopo ventisei giorni ed il suo posto fu preso dal battagliero cardinale Giuliano della Rovere (1443-1513), un nemico giurato dei Borgia, che quando fu eletto Papa assunse il nome di Giulio II.
Il nuovo Papa tolse a Cesare il governo della Romagna e ne ordinò l'arresto a Castael Sant'Angelo.
Cesare, però, evase e cercò rifugio a Napoli, per riprendersi i suoi possedimenti.
Il Papa lo fece deportare nelle mani di re Ferdinando II d'Aragona (1452-1516) in Spagna.
Egli fu rinchiuso prima nel castello di Chinchilla e poi in quello La Mota, presso Medina del Campo.
Nel 1506,Cesare scappò e si rifugiò nel piccolo regno di Navarra.
Egli morì nel 1507, combattendo per il cognato, il re di Navarra Giovanni III d'Albret nella notte tra l'11 ed il 12 marzo 1507.
Cesare aveva tutti gli attributi per essere grande condottiero.
Egli aveva doti politiche e militari eccelse ma contro di lui giocarono due fattori: le eccessive spregiudicatezza ed alta considerazione di sé, che lo portarono a fare crimini atroci e a mettersi contro tante persone, ed il fatto di essere figlio di un Papa, figlio di una persona che non avrebbe avuto un successore in grado di portare avanti la sua linea politica o che non avrebbe portato avanti la sua linea politica, cosa che accadde con Papa Giulio II.
Cesare voleva unire l'Italia sotto l'egida dei Borgia ma la sua spregiudicatezza ed alta considerazione di sé lo accecarono a tal punto che non poté vedere il fatto che forse il re di Francia Luigi XII usasse lui per prendere il controllo dell'Italia (che era oramai un campo di battaglia nello scontro tra le potenze straniere) e che (cosa che accadde) qualora fosse morto Papa Alessandro VI non avrebbe avuto più le garanzie di avere un successore che lo avrebbe sostenuto nella sua azione.
Inoltre, i nemici che Cesare si fece si allearono con chiunque fosse stato contro di lui, anche straniero.
Così, l'Italia rimase divisa e in mano a potenze straniere e a chi fu dalla loro parte.
Forse, certi mali attuali del nostro Paese provengono anche da quel passato.
Cordiali saluti.










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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.