Cari amici ed amiche,
il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è oramai un pericolo.
Su "Panorama" vi è un articolo intitolato "Che cosa c'è nella testa di Erdogan".
Nel 1998, egli era stato imprigionato dal regime kamalista per incitamento all'odio religioso, dopo avere declamato pubblicamente questi versi del poeta Ziya Gokalp che recitano: "Le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli le nostre armi".
Da allora, ne aveva fatta di strada, fondando l'AKP, un partito più moderato, e diventando Primo Ministro (nel 2003) e Presidente della Repubblica Turca (nel 2014), eletto con il 52% dei voti.
Tuttavia, i suoi comizi sono rimasti aggressivi nei toni.
L'unica cosa che si può condividere con Erdogan è la sua lotta all'aborto.
Il resto è davvero preoccupante.
Egli sta smantellando il sistema laico della Repubblica Turca.
La Turchia laica aveva riconosciuto Israele.
Ora, la Turchia è contro Israele.
La "Flotilla" contro gli israeliani a Gaza è partita dalla Turchia.
Nel 1935, Kemal Ataturk fece diventare museo la Basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia), basilica bizantina che nel 1453 venne convertita in moschea.
Alcuni esponenti del partito di Erdogan vogliono riconvertire l'edificio in moschea.
Inoltre, la Turchia era stata alleata dell'Occidente.
Oggi, in funzione anti-occidentale, essa si è schierata con la Russia di Putin.
Erdogan vuole controllare il popolo turco.
Nel giugno 2013, durante gli scontri di Gezi Park in Istanbul, egli ha bollato i manifestanti come "vandali" e nel marzo del 2014, in pieno scandalo per corruzione che lo stava per travolgere, Erdogan ha disattivato Twitter, per qualche settimana, e ha minacciato di oscurare i social-network perché essi facevano circolare materiale scottante sul suo conto.
Erdogan è un problema.
Egli si è schierato con chi è contro Israele ed è anti-Occidentale.
Inoltre, crea problemi in Europa.
Il caso di Cipro ne è un esempio.
Chi vorrebbe portare la Turchia in Europa stia bene attento.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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