Ieri sera ho visto uno spezzone della puntata di "Mistero", una trasmissione televisiva che va in onda su "Italia 1" e che è condotta da Marco Berry e Paola Barale. Di questa trasmissione c'è una pagina di Facebook.
In questa puntata si è parlato di una leggenda che riguarda il territorio di Ferrara.
Secondo questa leggenda, nel territorio della Provincia di Ferrara vi sarebbe un mostro mezzo uomo e mezzo rettile che vivrebbe nell'acqua
Per alcuni, esso esisterebbe e sarebbe un alieno.
Per altri, esso è solo una leggenda atta a spaventare i bambini.
Però, alcuni hanno associato questa leggenda ad una divinità precristiana, Dagon.
Non voglio entrare nel merito ma voglio parlarvi di una leggenda analoga della mia zona, Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Ora, vi racconto di una cosa strana.
Tempo fa, ero con il mio amico Franco Carreri, un appassionato di storia del territorio di Roncoferraro.
Ad un certo punto, gli ho raccontato la storia del mascherone che raffigura un idolo pagano e che si trova murato nel campanile della pieve dei Santi Cosma e Damiano di Barbassolo di Roncoferraro.
Di questo idolo avevo parlato in un articolo il 25 ottobre 2011.
Esso è incastonato nella parete est.
Ora, Carreri mi ha raccontato una cosa molto particolare riguardo a questo idolo.
Secondo uno dei parroci della zona, pare che questa scultura raffiguri una divinità acquatica.
Guarda caso, Dagon era una divinità acquatica.
Se guardate bene la scultura di Barbassolo, noterete che sulla testa ha un particolare cappello.
Anche Dagon veniva raffigurato con quel copricapo, come nella foto in alto.
Ora, dobbiamo capire chi sia Dagon.
Dagon fu una divinità della Mesopotamia.
Guarda caso, in Mesopotamia (dal greco "mesos" e "potamos", ossia "terra in mezzo ai fiumi") ci sono i fiumi Tigri ed Eufrate e quindi c'è molta acqua, come ce n'è qui, nella Pianura Padana.
Migliaia di anni fa, i fiumi Tigri ed Eufrate permisero lo sviluppo di popolazioni, come i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri.
Proprio i Sumeri potrebbero essere stati i primi a prestare culto ad un certo Dagan, una divinità metà uomo e metà pesce.
In seguito, il culto di Dagan si diffuse anche tra i Cananei, che un popolo che si trovava in Palestina.
Nel 12.000 BC, arrivarono gli Ebrei, il Popolo Eletto, il popolo che per primo conobbe il nostro Dio.
La Bibbia parla di una popolo i Filistei, un popolo che adottò il Dagan dei Cananei.
Gli Ebrei chiamarono questa divinità Dagon ed ingaggiarono con i Filistei una guerra.
Basti pensare al nazireo di Dio Sansone.
Secondo la tradizione biblica, tradito dalla moglie filistea Dalila, privato delle sue sette ciocche di capelli (che gli davano la forza), fatto prigioniero dal Filistei ed accecato, Sansone distrusse le colonne del tempio di Dagon, facendo morire sé stesse ed i filistei che erano lì.
Inoltre ad Ashdod la statua di Dagon andò distrutta di fronte all'Arca dell'Alleanza.
Dagon, però, continuò ad essere venerato dai Fenici.
In seguito, con l'influenza culturale greca, Dagon divenne Tritone e divenne il simbolo della navigazione.
La stessa immagine viene usata anche da una nota azienda che produce il tonno in scatola.
Guardate il video.
Ora c'è da chiedersi come possa un dio pagano della Mesopotamia essere arrivato in Pianura Padana.
La risposta è semplice.
Tritone (o Dagon) entrò nel Pantheon dei Romani.
Dagon era il padre di Baal, un dio fenicio che i Romani ribattezzarono Giove Eliopolita.
Per gli Ebrei , Baal era un demonio.
Questa divinità veniva chiamata dal popolo ebraico "Baal Zebub", ossia "Belzebù", "signore delle mosche".
Per i cristiani del Medio Evo fu quindi facile identificare quell'idolo di marmo con una figura demoniaca ed usarla come mascherone per scacciare il Male.
Io penso che si debbano fare delle ricerche su questa cosa.
Sarebbe anche un pretesto per mettere a posto la chiesa che è stata danneggiata dal terremoto e che è transennata.
Cordiali saluti.
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