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martedì 19 giugno 2012

Volontariato a favore degli Italiani-commento all'articolo di Marco Stella

Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo scritto da Marco Stella sul Portale dei Lombardi nel Mondo e che è intitolato "Volontariato a favore degli Italiani".
Esso recita:

"Le catastrofi naturali che negli ultimi anni hanno colpito l’Italia - come l’alluvione in Liguria, i terremoti di Assisi, L’Aquila ed il più recente in Emilia – e la crisi economica che dura ormai da parecchio, non fanno che martoriare ulteriormente una popolazione, quella italiana, di Marco Stella.




Le catastrofi naturali che negli ultimi anni hanno colpito l’Italia - come l’alluvione in Liguria, i terremoti di Assisi, L’Aquila ed il più recente in Emilia – e la crisi economica che dura ormai da parecchio, non fanno che martoriare ulteriormente una popolazione, quella italiana, che negli ultimi decenni, ed in modo accelerato dopo il duemila, si vede ledere sempre più i diritti sociali conquistati duramente negli ultimi secoli. All’involuzione sociale dello stato, di uno stato sempre meno attento alle esigenze dei cittadini, si associano dunque le catastrofi naturali e la crisi economica. Questa mancanza da parte di chi ne avrebbe il dovere può essere sopperita esclusivamente da forze sociali capaci di arginarne la grave deriva. Tra le forze sociali un ruolo fondamentale può esser sovolto dalle associazioni di volontariato fortunatamente abbondanti in Italia. La filantropia fa parte del nostro modo di essere in quanto italiani, le numerose associazioni religiose o laiche che sono state create nel nostro territorio hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo fondamentale nel campo dell’assistenza sociale. Negli ultimi decenni parecchie associazioni hanno dedicato molte risorse e sforzi in progetti finalizzati allo sviluppo dei paesi del terzo mondo, contribuendo notevolmente alla trasformazione di questi ultimi da paesi sottosviluppati a paesi in via di sviluppo. Ebbene pur non condannando l’operato di tali associazioni vorrei però ricordare che, in un momento storico dove è il nostro popolo ad esser particolarmente fragilizzato, le associazioni di volontariato dovrebbero dedicarsi maggiormente agli Italiani. In situazioni critiche versano interi nuclei familiari, in condizioni di miseria vivono molti nostri anziani, in stato di abbandono si trovano molti Italiani nel mondo. Ribadisco dunque che le associazioni filantropiche italiane dovrebbero avere come obiettivo fondamentale esser d’ausilio agli italiani stessi, allo stesso modo le istituzioni, che attraverso i progetti di collaborazione allo sviluppo hanno spesso sostenuto associazioni che operavano all’estero beneficiando altri popoli, dovrebbero oggi priorizzare progetti in favore degli Italiani. ".

Faccio i complimenti a Marco perché fa un ottimo lavoro!
Spesso e volentieri, qui a Roncoferraro, mi capita di parlare con l'amico Ettore Alessi, un mio collega di partito.
Su alcune cose, però, io e lui la pensiamo diversamente.
Tra queste cose vi è la questione degli italiani all'estero. 
Lui, infatti, è favorevole all'abolizione del voto agli italiani all'estero poiché ritiene che agli italiani all'estero non interessi nulla dell'Italia.
Io ne sono contrario e, anzi, io ritengo che si debba fare in modo che gli italiani all'estero possano esercitare il diritto di voto nel modo migliore.
Con tutto il rispetto per gli amici come Ettore Alessi ed altri, ma dico che non risponde a verità dire che agli italiani all'estero non interessi nulla dell'Italia. 
Gli italiani all'estero si interessano dell'Italia.
La vicende del terremoto che ha colpito la Pianura Padana è l'esempio più recente.
Ancora oggi ci sono le scosse.
Tramite internet, molti dall'estero mi hanno contattato per sapere tutte le cose che sono accadute.
Addirittura, Michele Capaccioli, un mio coetaneo che risiede a Londra, aveva voluto sapere ogni cosa e mi ha detto di contattarlo qualora avessi avuto bisogno.
Quindi, il senso di solidarietà degli italiani all'estero verso il loro Paese d'origine c'è stato e c'è.
Forse, la nostra classe dirigente farebbe meglio a capire che prima di aiutare gli altri debba essere vicina ai nostri connazionali sparsi all'estero.
Questi ultimi sono spesso lasciati soli o che, addirittura, rischiano di perdere la cittadinanza italiana. 
Cito, ad esempio, il ben noto caso degli italiani residenti a Tacuarembò, in Uruguay, caso di cui ho parlato spesso.
All'estero c'è un'altra Italia che merita rispetto.
Cordiali saluti.



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