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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 10 giugno 2012

Ecco un articolo demagogico!

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Il cambiamento.it", ho trovato un articolo scritto da Filippo Schillaci ed intitolato "Terremoto in Emilia: "Io il Parmigiano non lo compro".
Ho letto quell'articolo è sono rimasto schifato.
Ecco a voi un pezzo di esso:

"Io no. Perché c’è una solidarietà di ordine superiore su cui modello le mie azioni: quella verso il pianeta. Il male, diceva Lanza del Vasto, consiste semplicemente nell’operare per il bene di una parte. Infischiandosene, aggiungo io, di tutto il resto. Bene, guardiamole, queste appetitose forme di parmigiano, ovvero ciò che è uno degli aspetti più discutibili e deleteri dell’economia emiliana, dal punto di vista di tutto il resto e capiremo perché comprarle non c’entra nulla con la solidarietà, capiremo anzi perché se esse non esistessero sarebbe meglio.
Parliamo innanzi tutto di impatto ambientale: produrre qualsiasi cosa costa, no, non in termini economici ma in termini di sottrazione di risorse alla biosfera. È questo fra l’altro il motivo per cui il paradigma della crescita produttiva 'infinita' è un puro delirio. Ci sono poi cose produrre le quali costa più che produrne altre. Nel caso degli alimenti, produrre quelli di origine animale costa di più, spesso molto di più di quelli di origine vegetale.
I quattro alimenti a più alto impatto ambientale sono le carni rosse, il pesce, il latte e, se lo è il latte, a maggior ragione il formaggio. Diciamolo meglio: l’industria casearia, in quanto parte di quella zootecnica su cui ovviamente si basa, è fra tutte le attività umane una di quelle che più stanno devastando la Terra.
“Ma è un cibo buono, sano”, protesteranno a questo punto i caseificatori. “Fa tanto bene ai nostri bambini con tutto il calcio che contiene! Non sono forse loro più importanti di questo 'ambiente' con cui vi riempite la bocca?” No, non lo sono. Perché senza quell’'ambiente' da cui ritenete di poter prescindere non potrebbero esistere, voi, io, niente e nessuno. E inoltre, se vi dicessi che parlare di cibo sano a proposito del formaggio non è proprio il caso? “Ma anche quello genuino, fatto dal pastore nel paiuolo come lo faceva il suo bisnonno?” Sì, anche quello.".

In pratica, il signor Schillaci sta facendo una campagna per non fare comprare il Parmigiano Reggiano "terremotato".
Sta facendo ciò adducendo al fatto che, a suo dire,  il Parmigiano Reggiano sia un prodotto"impattante sul piano ambientale" e poco sano per l'organismo umano, come la carne.
Se noi dovessimo stare a sentire i vari "predicatori" come il signor Schillaci, noi diventeremmo tutti vegetariani o vegani.
Io,  che sono della stessa scuola di pensiero dello chef Gordon Ramsay, voglio dire una cosa.
Io dico che se uno vuole essere vegetariano o vegano è affar suo.
Tuttavia, non cerchi di imporre agli altri le proprie idee, tirando fuori il discorso dell'ambiente e quant'altro.
Inoltre, l'uomo è tale anche perché è onnivoro.
L'organismo ha bisogno anche di proteine e grassi. 
Può mangiare la carne, il pesce e le verdure.
A fianco di una bella insalata, io voglio vedere anche una bella bistecca di maiale o una costata alla fiorentina oppure un bel petto di pollo impanato.
Magari, sull'insalata, vedrei bene un po' di Parmigiano Reggiano, qualche crostino di pane ed un po' di bacon.
Questa sarebbe la tipica Caesar Salad che Ramsay reclamizza tanto nel suo programma "Hell's Kitchen".
Oltre a ciò, mi verrebbe da dire un'altra cosa.
Pensate ai caseifici che sono stati colpiti dal sisma e che devono liberare le forme di Grana Padana e Parmigiano Reggiano che sono state danneggiate.
Questi caseifici rischiano di subire gravi perdite e c'è chi dice di non comprare il formaggio perché, a suo dire, danneggerebbe l'ambiente e non farebbe bene all'organismo.
Stiamo scherzando?
Noi rischiamo di vedere persi tanti posti di lavoro (poiché i caseifici creano lavoro) e c'è chi fa certe affermazioni.
Se Schillaci non vuole comprare il formaggio, è un problema suo.
Egli è libero di fare ciò che vuole.
Però, egli non faccia certe affermazioni.
Io ho comprato il Grana Padano "terremotato" e lo comprerò ancora.
Ho fatto un gesto di solidarietà ai terremotati e spero che altri facciano lo stesso.
Anche coloro che hanno i caseifici e coloro che lavorano in essi devono portare il cibo in casa propria.
Certe affermazioni mi sanno di terrorismo psicologico e sono fuori luogo.
Cordiali saluti.




4 commenti:

  1. Fare informazione non è terrorismo psicologico.
    Se l'informazione è scomoda perchè contro l'economia delle multinazionali e da fastidio a chi quotidianamente mangia determinati cibi (di cui ci sono diversi studi e ricerche che ne documentano la tossicità), non significa che questi cibi siano cmq dannosi.
    Un vegano non vuole imporre la sua dieta agli altri, che mangino pure quello che vogliono (ci penserà la natura a farli smettere), ma un vegano s'incazza quando viene messa la golosità davanti al diritto di vivere libero dei milioni di animali trucidati negli allevamenti (anche per la produzione di latte e uova) e s'incazza anche quando viene detto che sono fantasie perchè è tutto documentato e provato.
    L'uomo non per niente onnivoro in quanto tale e il fatto che voglia esserlo a tutti costi non lo fa diventare un onnivoro. Hai detto bene che può mangiare anche animali, ma non è per niente il suo cibo naturale, infatti se ti guardi allo specchio vedrai che zanne e artigli non ti sono stati dati.
    Non è terrorismo, è aprire gli occhi.
    Poi se ti piace mangiare carne affari tuoi, resta il fatto che per produrla il ritmo è insostenibile e il danno ambientale è colossale.
    Il senso dell'articolo non è di far polemica per il parmigiano reggiano, ma di uscire con un esempio per far informazione sul cibo più dannoso che ci sia in commercio.
    Preferisco quelli che comprendono un idea e magari poi scelgono consapevolmente di mangiare cibo tossico, non che la rifiutano a priori perchè sembra sbagliata.

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  2. Quello che dice non risponde a verità.
    Il mangiare la carne fa parte del processo evolutivo dell'uomo.
    L'Homo ergaster e l'Homo erectus (che vissero circa 1,8 milioni di anni fa) mangiavano carne.
    Quindi, l'uomo divenne onnivoro e questo gli diede dei vantaggi.

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  3. Scambiare la sopravvivenza (nutrendosi con qualche carogna o arrivando a cacciare qualche animale di dimensioni medie o ancora allevandolo per le necessità) non fa dell'uomo un onnivoro.
    Se così fosse, anche il gatto sarebbe onnivoro perchè mangia l'erba qualche volta.
    Il vantaggio c'è stato, questo è sicuro, ma per non morire di fame si mangiano anche gli insetti, cosa siamo allora?
    Inoltre sui ritrovamenti e reperti degli uomini preistorici c'è davvero poco materiale per assicurare con certezza che la carne fosse il loro cibo primario, che era invece frutta e verdura.
    Insieme al vantaggio della sopravvivenza c'è da considerare anche lo svantaggio delle malattie che provoca l'assunzione continua di carne.
    Ripeto, se la natura ci avesse fatto per nutrirci di carne avremmo zanne affilate come rasoi e artigli, probabilmente insieme a dei grossi muscoli.
    Se come sostiene, gli Homo su citati, fossero stati dei predatori carnivori a quest'ora il nostro palato non avrebbe certo la preferenza per le carni cotte e le nostre unghiette non sarebbero certo così fragili.
    L'evoluzione non lascia scampo.

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  4. L'Homo ergaster e l'Homo erectus mangiavano anche la carne.
    Del resto, se l'uomo domina sugli altri animali ed è in cima alla catena alimentare ci sarà un perché?
    Logicamente, mangiare solo carne non va bene.
    Tuttavia, l'introduzione della carne nell'alimentazione permise all'uomo di arrivare dov'è ora.
    L'alimentazione con la carne fu un passo importante nell'evoluzione umana.
    L'uomo non ha zanne o artigli ma ha il cervello.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".