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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 17 giugno 2012

Salvate l'Abbazia di San Benedetto Po!

Cari amici ed amiche.

Faccio mio l'appello lanciato da Vittorio Sgarbi che è stato riportato da Matteo Cazzulani sul suo blog (attraverso l'articolo intitolato "San Benedetto Po: La culla del Cristianesimo Lombardo abbandonato dal terremoto") e dal Portale dei Lombardi nel Mondo.
L'Abbazia di San Benedetto in Polirone rischia di crollare.
Il sisma ha lesionato pesantemente questo monumento che è la culla del Cristianesimo lombardo nonché luogo legato a Matilde di Canossa (1046-1115) , una delle donne più influenti del Medio Evo, se non della storia europea.
Già il terremoto del 20 maggio scorso aveva lesionato vari locali dell'ex cenobio e la basilica.
Io posso confermarlo, avendo visto di persona quanto era successo sette giorni, in una visita organizzata dal Cenacolo dialettale dei poeti mantovani "Al Fogolèr", che mi aveva invitato al suo quarantesimo anniversario di fondazione.
L'ex biblioteca dei monaci era stata chiusa al pubblico perché presentava delle crepe sul soffitto.
Anche parte dei corridoi erano inagibili.
Poi, ero entrato anche nella basilica (ove ho recitato anche qualche preghiera, visto che sono credente) e ho visto cose non belle.
La bella volta gotica della navata di sinistra,  che fu decorata con stucchi da Giulio Romano (1499-1546),  presentava una lunga crepa.
Essa era talmente larga che io avrei potuto infilarci le punte delle delle dita della mia mano.
Intorno alla base del campanile ci sono i ponteggi.
Quindi, la situazione di questo grande complesso monastico (che consta di tre chiostri) non è bella.
Le scosse successive, come quella del 29 maggio, hanno peggiorato la situazione e di molto. 
Perché nessuno sta facendo qualcosa? 
Questa abbazia che era stata soprannominata la Cluny d'Italia rischia di andare perduta.
Questa abbazia fu il principale luogo da cui si diffuse la riforma gregoriana della Chiesa cattolica.
Nemmeno Napoleone Bonaparte (che soppresse il monastero benedettino nel 1797) riuscì a distruggere l'abbazia.
Ci stanno riuscendo il terremoto e l'incuria umana.
Tante testimonianze storiche rischierebbero di andare perdute, se l'abbazia dovesse crollare.
Vi sono tracce di epoca romanica, gotica, rinascimentale e barocca.
Tra queste, vi è anche una lastra di pietra con una Stella di Davide, a cui ho dedicato questa mia poesia:

A STIDDA DI SAN BENIDITTU

Niura fatta chì vinni...unni cù lu Lirone si fici lu Gran Ciumi...
ma lumi sempri chi faci nto di li sèculi caminu...
unni 'n riposu si 'nniu di Canossa, monna Mathilda,
et...quannu d'idda l'ossa ci rubbaunu...rumpennuci li jammi...
di lu Papa l'omini ci visti...comu di lu popolu di Diu...li pedi...
forse pì disprezzu d'omini certi 'n penseru...cù li so' sex xhiammi...
comu David rè dissi...ma li radichi forse...picchì capiscìu...
chì chidda purtau...l'omu chì chista mittìu nto pavimentu...
picchì giudìa sempri eni l'alma 'n vuluntati di Diu...
comu fù Cristu et vinni San Benidittu 'n sentimentu!

Spero che qualcuno faccia qualcosa.
Cordiali saluti. 





 

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