Leggete questo articolo del blog di Giuseppe Sagliocco "Liberalmind":
" Ricordate le tante belle parole e le promesse di Pisapia soltanto un anno fa? Beh, probabilmente sono state portate via poi da quel famoso stesso "vento nuovo" da egli tanto invocato...
Andiamo per ordine; appena messo piede a Palazzo Marino il sindaco
arancione cosa fa? Aumenta d'un botto del 50 per cento il biglietto del
trasporto pubblico, infligge ai milanesi una tassa dalla quale erano
sempre stati esentati, la famigerata addizionale comunale Irpef e subito
dopo si inventa un balzello per l'accesso in automobile nel centro
storico diventato Area C; senza dimenticare, nel frattempo di
moltiplicare il canone e gli altri costi per occupazione di suolo
pubblico...
Certo, quando annunciava questi salassi in combutta col super-assessore
Tabacci, Pisapia adduceva le sue giustificazioni, tutte immediatamente
rivelatesi pretestuose. Tanto per cominciare sul mitico «buco di
bilancio lasciato dalla Moratti» non si è mai fatto chiarezza. E poi: il
vertiginoso aumento del biglietto Atm avrebbe consentito nuovi
investimenti nel trasporto pubblico che non sono ancora visti mentre il
balzello per accedere all'area C, era motivato dalla lotta alle polveri
sottili che invece continuano a stagnare nella nostra aria come prima.
Insomma Pisapia sta facendo della facile demagogia e del populismo, sta
adottando proprio quei comportamenti che da sinistra vengono
ossessivamente rivolti ad altri: ora a Grillo e ora al Berlusconi
d'antan, ora a Di Pietro ora alla Lega.
Sotto la Madonnina è accaduta una cosa “strana” (ma non troppo): la
spending review viene a Palazzo Marino tradotta (male) nel più
provinciale “tassa e spendi“. Dopo lo spending è scomparso il rewiev,
insomma. Che in termini comprensibili al volgo e all’inclita significa:
nuovo aumento delle imposte a carico dei milanesi ma anche aumento delle
spese correnti del Comune. Incredibile ma vero. Non c’è male come
risultato, solo dodici mesi dopo la la presa di Palazzo Marino, la
Bastiglia da espugnare, simbolo del vento che cambiava anche in Italia.
Succede dunque che nel 2012 il Comune pisapiano rifila ai cittadini
nuove imposte per 252 milioni di euro. Invece dei tagli alle spese in
tempo di crisi, lacrime e sangue per la gente comune, nemmeno l’ombra:
le spese correnti del Comune aumentano di 215,6 milioni rispetto al
2011. Milioni di euro, non noccioline, si badi bene. Perché a Milano la
politica della sinistra è una cosa “seria”. Tanto seria che grosso modo
le nuove tasse pareggiano le spese correnti in più… E i risparmi? I
mitizzati tagli? Se ne riparlerà (pare, forse?) nel 2013.
Così, mentre a Roma la sinistra incita Monti a tagliare gli sprechi
pubblici, nella Milano europea ed evoluta, tanto per fare qualche
esempio, le spese correnti del Gabinetto del sindaco passano da 7 a 11,6
milioni di euro, quelle della Direzione generale altri 3,1 milioni di
euro, quelle per i consulenti esterni arrivano a 1,2 milioni di euro. Mi
fermo qui perché è difficile credere alla favoletta del “più tasse ma
servizi migliori”.
Per ora siamo al più tasse e più spese e le chiacchiere si fermano a
questo punto. Il conto della serva popolana dice che sale l’Irpef, la
Tarsu (23%), la Cosap è andata alle stelle, l’Imu per seconde case,
botteghe, negozi al massimo possibile…E meno male che il vento è
cambiato….si, infatti ora è ufficiale: c’è una bufera arancione ad
abbattersi sui poveri cittadini milanesi!!!".
E' tipico della sinistra aumentare le tasse.
La sinistra odia il concetto di proprietà privata.
Da qui nasce il desiderio di tassare ogni cosa.
Così facendo, però, essa mortifica l'economia.
Come si fa a pensare alla crescita, se si tassa persino l'aria?
Anche un bambino capirebbe che troppe tasse non aiutano la crescita.
Oltretutto, va detto anche che la sinistra sia il "partito della spesa pubblica elevata".
Logicamente, una spesa pubblica elevata è portatrice di nuove imposte.
Il discorso vale per Milano, come per l'Italia.
Cordiali saluti.
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