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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 10 giugno 2012

I martiri inglesi

Cari amici ed amiche.

L'amico Angelo Fazio ha messo questa foto su Facebook, con questa didascalia:

"8 giugno Beato Giovanni Davy Diacono certosino, martire

Martirologio Romano: A Londra sempre in Inghilterra, beato Giovanni Davy, diacono della Certosa di questa città e martire, che sotto il re Enrico VIII per la sua fedeltà alla Chiesa e
al Romano Pontefice fu sottoposto in carcere a crudeli torture e vi morì consunto dalla fame.

*****************


Beati Martiri di Inghilterra, Galles e Scozia Beatificati nel 1886-1895-1929-1987


Senza data (Celebrazioni singole)


XVI-XVII secolo

La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu come è noto il re Enrico VIII, che provocò lo scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la ‘regina vergine’ († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart.
Morirono in 150 anni di persecuzioni, migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
Primi a morire come gloriosi martiri, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, l’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681.
L’odio dei vari nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, portò ad inventare efferati sistemi di tortura e sofferenze per i cattolici arrestati.

In particolare per tutti quei sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, arrivavano clandestinamente come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici, per lo più essi erano considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il rientro.
Tranne rarissime eccezioni come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia della Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati. 

 Tranne rarissime eccezioni come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia della Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati.
Dopo di ciò con una bestialità che superava ogni limite umano, i loro corpi venivano squartati ed i poveri tronconi cosparsi di pece, erano appesi alle porte e nelle zone principali della città.
Solo nel 1850 con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si poté affrontare la possibilità di una beatificazione dei martiri, perlomeno di quelli il cui martirio era comprovato, nonostante i due-tre secoli trascorsi.
Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno di loro.
A partire dal 1886 i martiri a gruppi più o meno numerosi, furono beatificati dai Sommi Pontefici, una quarantina sono stati anche canonizzati.
".


Ringrazio Angelo, che come sempre si mostra attento a queste tematiche.
Quello dei martiri inglesi rappresenta uno casi di crimini di Stato.
Nel 1534, re Enrico VIII (1491-1547), condusse uno scisma, lo Scisma anglicano.
Questo generò molte morti in Inghilterra e fino al XVIII secolo ci furono una serie di morti atroci.
Queste morti, però, non riguardarono solo i cattolici ma anche quegli anglicani che non vollero accettare le leggi anticattoliche, leggi puntavano anche a distruggere ciò che di cattolico era rimasto nella Chiesa anglicana.
Facciamo un po' di ripasso della storia.
Nel 1534, re Enrico VIII Tudor ruppe i rapporti con il Papato, facendo votare al Parlamento l'Atto di Supremazia, il documento con cui la corona avocò a sé il controllo della Chiesa cattolica inglese.
Questo determinò un rafforzamento del potere monarchico.
In quanto Capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, il re diventava intangibile ed ogni azione fatta contro di lui venne vista come tradimento, se non come sacrilegio.
Re Enrico VIII soppresse i monasteri (1540), dando le terre alla nobiltà di corte, cambiando di fatto l'assetto dell'Inghilterra.
I cattolici che non accettarono l'Atto di Supremazia furono accusati di tradimento.
Tra questi, ci furono il vescovo di Rochester John Fisher e Thomas More, che nel 1535 furono decapitati. 
Sul piano dottrinale, re Enrico VIII mantenne i dogmi cattolici e non volle alcuna rivoluzione.
La Chiesa anglicana al tempo di re Enrico VIII fu una Chiesa cattolica scismatica o un "cattolicesimo di Stato". 
Questo dimostra che lo scisma anglicano fu una cosa politica.
Tuttavia, nel gennaio 1547, il re morì.
Al suo posto, salì al trono il figlio Edoardo VI (1537-1553).
In quanto minorenne, il re ebbe bisogno di un tutore.
Il tutore fu lo zio materno Edoardo Seymour, duca di Somerset.
Questi appoggiò le istanze di quella "nobiltà Tudor" che guadagnò molto dalla nuova situazione e che abbracciò le idee protestanti.
Questa fu l'elite rivoluzionaria di cui il professor Plinio Correa de Oliveira scrisse nel suo libro intitolato "Rivoluzione e Controrivoluzione".
In questa elite ci fu anche l'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (1489-1556).
Detto fatto, nel 1549 venne pubblicato il "Book of Common Prayer" che con i suoi Quarantadue Articoli cambiò la religione in Inghilterra.
Vennero abolite molte ricorrenze cattoliche, come il Mercoledì delle Ceneri, venne abolito il culto mariano e quello dei santi, furono ridotti i Sacramenti ai soli Battesimo e Comunione, fu negata la transustanziazione nell'Eucaristia che venne somministrata nelle due specie, fu fatto un nuovo ordinamento liturgico che privò i preti di ogni carattere sacrale e li ridusse a semplici ministri di culto, fu abolito il celibato sacerdotale e la Messa venne celebrata in inglese.
Coloro che non si piegarono alle nuove norme furono imprigionati anche se non ci furono molte esecuzioni.
Nel 1553, re Edoardo VI morì. Prima di morire, il re nominò come suo successore lady Jane Grey (1537-1554).
Questa, però, fu sconfitta ed imprigionata dalla sorellastra del defunto re Maria (1516-1558), la figlia nata dal primo matrimonio di re Enrico VIII.  
Maria cercò di ripristinare il cattolicesimo ed iniziò a perseguitare i protestanti.
Fece imprigionare la sorellastra Elisabetta (1533-1603), la figlia nata dal matrimonio tra re Enrico VIII e Anna Bolena, a mandò al rogo molti protestanti, tra cui l'arcivescovo Thomas Cranmer.
Tuttavia, Maria si rese impopolare.
Infatti, molti capi religiosi protestanti scapparono all'estero e così la persecuzione si abbatté sui ceti più umili.
Maria morì nel novembre del 1558 (a causa di un cancro) e, per uno scherzo del destino, poche ore dopo morì anche il cardinale ed arcivescovo di Canterbury Reginald Pole (1500-1558), l'uomo a cui ella affidò l'incarico di distruggere la Riforma.
Non avendo Maria lasciato figli, il trono passò alla sorellastra Elisabetta.
All'inizio, questa dissimulò i suoi sentimenti religiosi protestanti.
L'arcivescovo di Canterbury Nicholas Heath non volle incoronarla. 
Tuttavia, nel 1559 ristabilì molte delle riforme fatte dal fratellastro re Edoardo VI e ripristinò la Chiesa anglicana.
La situazione con Roma si inasprì.
Nel 1570, San Pio V Papa scomunicò la regina Elisabetta I.
I cattolici subirono persecuzioni molto pesanti.
Esse variarono da una multa (per chi non andava a Messa nelle chiese anglicane) all'incarcerazione, fino ad arrivare alla condanna a morte.
Tra i martiri, possiamo annoverare Sant'Edmondo Campion (1540-1581).
Le cose si inasprirono ulteriormente, quando aumentarono le tensioni con la Spagna cattolica.
Nel 1587, fu condannata a morte la regina di Scozia Maria Stuarda (1542-1587).
Sulla condanna a morte di quest'ultima ci sono dubbi sul fatto che sia stata la regina Elisabetta I a firmarla.
Comunque, da qui nacque lo scontro con la Spagna che culminò con la guerra navale.
Nel 1588, l'Inghilterra sconfisse l'Invencible Armada spagnola.
Ciò fu il frutto di alcuni errori da parte spagnola ma fu interpretato come un segno divino a favore dei protestanti.
I cattolici furono perseguitati.
Tuttavia, Elisabetta I morì vincente nel 1603.
Al suo posto venne il re di Scozia Giacomo VI (1566-625).
Questi si trovò subito di fronte a delle tensioni religiose.
Infatti, stava emergendo sempre di più la Chiesa calvinista dei puritani.
Essi volevano una Chiesa anglicana non più organizzata con la gerarchia episcopale ma in senso presbiteriano e volevano abolire ogni aspetto cattolico dalla stessa Chiesa inglese.
Inoltre, essi volevano che la Chiesa inglese non fosse più sotto il controllo del re.
Il re non fu di questo avviso.
A ciò, si aggiunse la "Congiura delle Polveri" del 1605.
Un gruppo di cattolici capeggiato da Guy Fawkes mise della polvere da sparo nella Camera dei Lord, per fare saltare in aria il re ed i nobili.
La congiura fu scoperta da Thomas Knyvet, un soldato del re, ed i congiurati furono condannati.
Così, re Giacomo I inasprì le pene contro i cattolici.
Tuttavia, egli tollerò la fede cattolica della moglie, Anna di Danimarca, e fece sposare il figlio Carlo (1600-1649)  ad una cattolica, Enrichetta Maria di Borbone, nel 1625.
Nello stesso anno, divenne re Carlo.
Qui, il clima si fece ancora più incandescente.
Divenuto una roccaforte dei puritani, il Parlamento si mise contro il re, che, invece, fu assertore di una politica non anticattolica e cercò di proteggere i cattolici.
Queste tensioni sfociarono in una guerra civile (1642), guerra che finì con la vittoria dei parlamentari di Oliver Cromwell e la decapitazione del povero re Carlo I nel 30 gennaio 1649.  
Cromwell instaurò una dittatura feroce.
Molti cattolici (visti come spie di un sovrano straniero ed amici di re Carlo I) furono imprigionati ed uccisi o costretti all'abiura.
La situazione continuò anche dopo la morte di Cromwell (1658) ed il ritorno degli Stuart (nel 1660), con re Carlo II.
Re Carlo II (1630-1685) era un criptocattolico.
Tentò di togliere molte leggi anticattoliche ma si trovò contro il Parlamento e, per non finire come il padre Carlo I, dovette firmare il Test Act nel 1673, documento che discriminò i cattolici.
Inoltre, furono uccisi anche parecchi cattolici, come l'arcivescovo di Armagh, Oliver Plunkett, nel 1681.
In punto di morte, re Carlo II si convertì al cattolicesimo.
Gli successe il fratello, il duca di York Giacomo (1633-1701).
Questi divenne re con il nome di Giacomo II. 
Nel 1699, questi fece cattolico e cercò di riportare l'Inghilterra al cattolicesimo.
Non ci riuscì e fu deposto nel 1688.
Al suo posto, divenne re Guglielmo III d'Orange (1650-1702), il marito della figlia Maria (1662-1694).
Nel 1701, fu fatto l'Act of Settlement, atto che impedì ai cattolici di salire al trono.
Solo nel 1829, i cattolici poterono recuperare i diritti, grazie all'atto firmato da re Giorgio IV.
La vita dei cattolici inglesi fu comunque tormentata da parecchie persecuzioni.
Per molti versi, fu un ritorno alle catacombe.
Termino con una mia poesia dedicata al cattolicesimo in Inghilterra.

PARABOLA AELFRICI 

"Aelfricus, humilis servulus,
honorabilis et amando Archiepiscopo Sigerico
perpetua sospitatem optat in Domino."

Comu fici Sant'Agostinu...
lu stussu fari eiu vogghiu...
comu sazerdoti...pì purtari lu Misteriu Divinu...
cù ghjusta palora...cusì sanza 'mbrogghiu...
et da Sarum vinnu lu canticu...comu la vuci di Cantuaria...
et certu 'n Albione...ci desi Cristu la so' carni et lu so' sangue.

Questu a voi cuntu...sanza palora laria!

Cordiali saluti. 













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