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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 14 giugno 2012

Dal blog "Stand Up and Fight" di Francesca Padovese, un ragionamento di Oriana Fallaci

Cari amici ed amiche.

Faccio mie le parole di Oriana Fallaci che sono state riportate dall'amica Francesca Padovese sul suo blog "Stand Up and Fight".
Esse recitano:

“Se dici la tua sui matrimoni gay e l’adozione gay, finisci al rogo come quando dici la tua sull’Islam. Ti danno di razzista, di fascista, di bigotto, di incivile, di reazionario. Insomma ti mettono alla gogna …
… L’omosessualità mi dà fastidio quando, come il femminismo, si trasforma in ideologia. Quindi in categoria, in partito, in lobby economico-cultura-sessuale, e grazie a ciò diventa uno strumento politico. Un’arma di ricatto, un abuso politically and sexually correct.
Mi dà fastidio anche quando, attraverso l’arroganza della categoria, il prossimo lo offendono con le becere gay parades alle quali si presentano seminudi o travestiti e truccati da baldracche. E infine  mi dà fastidio quando in nome dell’ideologia (e magari del vittimismo) pretendono la beatificazione anzi la santificazione anzi la deificazione dell’omosessualità.
Come se l’omosessualità fosse uno stato di grazia anzi di superiorità. La normalità, uno svantaggio anzi uno stato di inferiorità.
In questi casi, infatti, mi offendo. Reagisco con cattiveria e gli ricordo che tanta presunta superiorità ha un punto debole. Quello che, buttando alle ortiche il concetto biologico di famiglia, il señor Zapatero finge di scordarsi. L’omosessualità non permette di procreare. Se diventassimo tutti omosessuali, la specie finirebbe. Si estinguerebbe come i dinosauri”.


Ringrazio Francesca di questo bell'articolo. 
A prescindere dai toni aspri di queste parole, voglio dire una cosa.
Io penso che oggi ci sia una "eterofobia".
Per paura di "offendere" gli omosessuali si vuole proporre l'omosessualità come modello, arrivando anche a stravolgere, per esempio, il concetto di famiglia.
Ad esempio, in certi Stati si vieta di usare i termini come "marito" e "moglie" o "padre" e "madre".
In alcuni casi, invece, si vuole fare passare lo slogan che recita: "Omosessuale è bello!".
Per esempio, si vogliano legare le capacità artistiche all'omosessualità degli artisti.
Ci sono artisti gay ed artisti eterosessuali.
Io penso che tutto ciò non vada bene.
Se in natura esistono il maschio e la femmina ci sarà un perché?
La sessualità non è un orpello della persona ma è un qualcosa di funzionale ed atto a fare sì che il genere umano progredisca.
Se ci sono i maschi e le femmine c'è un motivo, ossia il progresso del genere umano.
Su ciò si basa la famiglia.
Il fondamento della famiglia è l'amore tra l'uomo e la donna che danno vita ad essa.
Io credo che dire ciò non sia bigottismo ma la constatazione di un dato di fatto.
Gli omosessuali non sono migliori di noi, cosa che una certa propaganda vuole fare credere.
Sembra che oggi ci sia libertà sessuale per tutti meno che per noi eterosessuali.
Se noi eterosessuali facessimo delle parate simili ai Gay Pride, verremmo etichettati come maniaci, nella migliore delle ipotesi.
Invece,  agli omosessuali tutto è permesso, anche di fare certe manifestazioni.
Loro vengono etichettati come "artisti" e non come maniaci.
Intendiamoci, io non voglio istigare all'odio contro gli omosessuali ma voglio fare capire a tutti che in tutto ciò c'è qualcosa di veramente sbagliato.
Cordiali saluti. 


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