Cari amici ed amiche,
vi invito a leggere un articolo scritto da Carlo Puca su "Panorama" e che è intitolato "Campania Infelix".
Il caso di Stefano Graziano (nella foto), presidente del Partito Democratico in Campania, altro non è che l'ultimo di una serie perché le inchieste sui politici locali sono decine, anche per malaffare e per accuse reciproche di collusione con la camorra.
Queste inchieste riguardano tutti, centrosinistra, centrodestra e persino il Movimento 5 Stelle.
Pensiamo al caso del Comune di Quarto.
La cosa amplia la questione morale del Partito Democratico, partito che si è sempre posto come "grande moralizzatore".
Il caso di Graziano è l'ultimo di una di una serie.
Graziano risulta indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Certo, come ho espresso altre volte, Graziano è solo indagato (e non condannato) ed il reato sarebbe da discutere.
Cosa vuole dire, infatti, "concorso esterno in associazione mafiosa"?
Una persona o è in combutta con la mafia (e in tale caso sarebbe da condannare per associazione a delinquere di stampo mafioso) o non lo è.
Però, il caso fa specie, visto che (come ho scritto prima) esso è l'ultimo di una serie.
Così, tra Comuni monitorati per infiltrazioni mafiose ed indagini su politici locali più o meno importanti, la Campania affonda.
Una cosa è certa: organizzazioni criminali come camorra, 'ndrangheta e mafia sono tanto più forti quanto più le istituzioni sono assenti.
Anche qui si nota una cosa: mentre a riguardo all'arresto del sindaco di Lodi Simone Uggetti il vicesegretario del Partito Democratico Lorenzo Guerini si è subito mosso in sua difesa, riguardo alla Campania i vertici del medesimo partito hanno preso le distanze.
Questa "Suburra campana" è una patata bollente.
Questo non è un bel segnale.
Cordiali saluti.
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