le scuole cattoliche sono massacrate dalle tasse.
Dalle Alpi alla Sicilia, sono sempre più le scuole paritarie cattoliche che chiudono per colpa delle tasse.
Scompaiono le materne, e poi, a ruota, tutte le altre: elementari, medie e superiori. La vicenda degli arretrati Imposta Comunale sugli Immobili, chiesti dal Comune di Ferrara a una decina di istituti cattolici, è solo l'ultimo attacco di un assedio senza fine. Virginia Kaladich, presidentessa della Fidae, Federazione istituti attività educative, dà un dato riassuntivo che è veramente drammatico: "Le paritarie, quindi le scuole non statali, erano nel complesso 13.625 all'inizio dell'anno scolastico 2013-2014. Oggi siamo a quota 13 mila. Vuol dire che abbiamo perso oltre seicento realtà in due anni circa. Un disastro".
Un declino che colpisce anzitutto le materne. Qui siamo ad un passo dalla catastrofe: "Le paritarie dell'infanzia - afferma Antonio Trani, presidente della Fism, Federazione italiana scuole materne - erano 10.050 nel 2013-2014, oggi siamo a quota 9.650. Con 400 chiusure in due anni e una tendenza all'aumento".
Vorrei ricordare che le scuole paritarie (cattoliche e non) permettono alla Stato di risparmiare 6.000.000 di Euro all'anno.
Senza scuole private, lo Stato spenderebbe di più.
Le scuole cattoliche giocano un ruolo fondamentale.
Oramai, pare evidente che lo Stato voglia avere il monopolio sull'istruzione.
Noi ci troviamo di fronte ad uno statalismo che punta schiacciare ogni iniziativa privata.
In uno Stato di diritto, ognuno ha il diritto di scegliere la scuola in cui mandare i propri figli.
Cordiali saluti.
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