Cari amici ed amiche,
leggete il mio articolo sul giornale "Italia chiama Italia" che è intitolato "Per combattere la mafia serve serietà".
Com'è noto,è appena stata commemorata la morte del giudice Giovanni Falcone. Falcone si impegnò sempre nella lotta contro la mafia e per questo egli fu barbaramente ucciso nell'attentato che ci fu il 23 maggio 1992 sull'Autostrada A29 Palermo-Trapani.
Oggi, cosa resta del grande lavoro di questo grande magistrato?
Io penso che si sia persa quella serietà che ci fu proprio nel periodo di Falcone.
Oggi, la lotta alla mafia è finita del tritacarne della lotta politica. Così, una parte politica accusa l'altra di essere connivente con la mafia. Questo non va a favore della vera lotta alla mafia. Anzi, così si divide la società civile. Una società civile divisa non può combattere contro la mafia.
La realtà è una sola: come ho più volte scritto su questo mio umile blog, la mafia è un'associazione criminale che non punta ad arricchirsi facendo qualche truffa o qualche rapina ma che punta di fatto a sostituirsi alle istituzioni, ricorrendo anche alla violenza ed ad altri metodi criminali. Nella mafia vi sono codici.
Anzi, vi è un vero proprio "diritto", come se fosse un'istituzione normale. La mafia è a tutti gli effetti "un'istituzione che lavora contro le istituzioni legittime".
La mafia è esattamente questo.
Non voglio tirare fuori la storia di Osso, Mastrosso e Carcagnosso (i tre leggendari fondatori della mafia, della camorra e della 'ndrangheta) ma voglio fare capire che nella mafia vi sono un vero e proprio "diritto" ed una vera e propria "giurisprudenza".
La mafia punta al controllo del territorio e lo fa con metodi criminali.
Il "pizzo" è il "fisco della mafia".
Per combattere la mafia (prima di ogni cosa) serve che le istituzioni legittime funzionino bene.
Un'istituzione che ha una burocrazia inefficiente ed arrogante con i cittadini, un fisco fuori controllo, una giustizia che non garantisce la certezza della pena né quella del diritto, che non eroga servizi ai cittadini e che non tutela neppure chi denuncia i mafiosi non è un'istituzione che funziona correttamente.
Sia chiaro, non sto giustificando la mafia.
Anzi, io la condanno più di chi, con tanto di bandiera rossa, dice di condannarla.
Però, ognuno deve fare la sua parte.
Se l'istituzione, per esempio, non tutela chi denuncia i mafiosi, come possono i cittadini denunciare le azioni della mafia?
Non servono eroi ma serve che ognuno faccia la sua parte per combattere questa piaga.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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