Il termine arsenale, deriva dall'arabo daras-sina'ah, cioè "casa d'industria" è un antico complesso di cantieri navali e officine dove venivano costruite le più imponenti navi dai più grandi maestri d'ascia , citati anche da Dante nella Divina Commedia, XXI canto dell'inferno.
Fu il Doge Ordelaf Faliero nel 1104 a fondare l’Arsenale, una grande struttura industriale, portuale e militare dove venivano costruite e riparate tutte quelle imbarcazioni troppo grandi per poter essere lavorate negli squeri sparsi per la città. Nei secoli è stato ampliato in più parti con nuove costruzioni e nuovi scali fino a formare una vasta area industriale, che si snodava anche nel tessuto urbano , protetta da mura e da torri, fino a raggiungere i 46 ettari di superficie.
« Quale nell'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,
ché navicar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno nuovo e chi ristoppa
le coste a quel che più vïaggi fece;
chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa -;
tal, non per foco ma per divin' arte,
bollia là giuso una pegola spessa,
che 'nviscava la ripa d'ogne parte. »
(Dante Alighieri, Divina Commedia - Inferno, XXI, vv. 7-18)
Nella foto L'entrata dell'arsenale dipinta da Canaletto, 1732
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