Ha ragione la cultura contadina a diffidare degli uomini e delle idee e credere che dietro di loro ci siano dei delinquenti: non appena la storia fa qualcosa per darci fiducia nelle idee e negli uomini ecco i fatti che ci fanno ripiombare nella chiusura più assoluta: è forse un’idea intelligente quella di quei delinquenti che hanno fatto sparire i due terzi dei contadini dalle campagne?
La putrefazione, si sente il fetore anche qui, c’è ma viene dalle città. Le città non le abbiamo costruite noi e la nostra cultura contadina. Le hanno fatte le idee vostre con i soldi nostri. Le idee vostre sono i risultati che si vedono, i soldi nostri sono la fatica mal pagata dei contadini e degli artigiani della provincia italiana. E ancora questi intellettuali di città e questi padroni delle idee, non l’hanno capita: dalla campagna i contadini continuano ad andarsene e ci vengono gli “intellettuali” delle città. Ma restate a morire d’un colpo nelle città che vi siete costruite, non venite a portarci la peste, ci avete rubato la nostra fatica lasciateci almeno la vita liberandoci da questa lebbra che è le idee vostre. I contadini continuano ad andarsene perché ancora i padroni delle idee non hanno fatto niente per cambiare la realtà delle campagne: negli ultimi vent’anni il valore del grano che produciamo è aumentato appena del doppio e i costi dei prodotti industriali sono più che duplicati. Avete delle belle idee! Ma state attenti perché potremmo farvi mangiare le ruote dentate..La cultura contadina se ne frega delle idee. Il grano non nasce per un’idea E di idee per far nascere il grano in questo secolo ce ne sono state poche.
Gino Girolomoni (aprile 1978)
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