L’antico eremo è appollaiato su un crinale, a mille metri di altezza, circondato, anzi protetto, come un tesoro, dai boschi soffici, estesi, silenziosi, di castagni rigogliosi dell’Appennino tosco-emiliano.
L'eremo di Gamogna fu fondato quasi mille anni fa, nel 1053, da San Pier Damiani, e dedicato a San Barnaba, ad uso dei monaci Camaldolesi.
Quando la parrocchia fu soppressa nel secondo dopoguerra per lo spopolamento delle colline, la struttura dell'eremo cadde inesorabilmente in rovina. Nel 1991 iniziarono lavori di restauro grazie all'opera del sacerdote faentino don Antonio Samorì e di molti volontari.
L'attuale chiesa mantiene l'originaria struttura romanica, con una semplice facciata a capanna, un'ampia abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre di ardesia e un campanile a vela. Del complesso monastico rimangono il chiostro, le celle dei monaci, il forno, gli essiccatoi e la stalla.Attualmente l'eremo è tornato ad essere un luogo di spiritualità, di accoglienza e di preghiera, grazie alla presenza delle monache delle Fraternità monastiche di Gerusalemme.
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