Cari amici ed amiche,
questa mattina, alle ore 6.30 AM, c'è stato un attacco al Consolato d'Italia al Cairo.
Il Consolato d'Italia si trova nella Galaa Street, una via che parte da Piazza Tahrir.
Il consolato è stato colpito da un'autobomba.
Stando a quanto riporta il quotidiano "La Stampa", sono morte due persone e ne sono state ferite almeno sei.
Grazie al cielo, i consolato era chiuso e non c'è stata una strage.
Ora, vogliamo capire che l'Italia è bersaglio dei terroristi?
Vogliamo piantarla con questa "politica dell'accoglienza senza condizioni", visto che i terroristi si infiltrano anche tra gli immigrati clandestini?
Leggete questo articolo scritto sulla sua pagina di Facebook da Magdi Cristiano Allam:
"Buongiorno amici. Lo capiranno ora che siamo in guerra? Questa mattina alle 6,30 i terroristi islamici hanno devastato il Consolato italiano al Cairo con un'autobomba. Al momento si contano un morto e quattro feriti. Il Consolato italiano si trova nella centralissima Al Galaa Street, che si dirama da Piazza Al Tahrir, o della Liberazione, che è stata l'epicentro delle rivolte popolari a partire dal 2011.
Se il numero delle vittime è contenuto si deve solo al fatto che alle 6,30 non c'era nessuno per strada e il consolato era chiuso. Sembra pertanto un atto dimostrativo. Il numero delle vittime sarebbe stato inevitabilmente più cospicuo se l'autobomba fosse esplosa nella tarda mattinata.
Ma resta il fatto che l'Italia è considerata un bersaglio del terrorismo islamico. Sia quello dei Fratelli Musulmani sia quello dei gruppi legati allo Stato islamico dell'Isis. Quando è che lo capiranno chi ci governa?
Come ormai è consuetudine, le reazioni del governo non si fanno più con dei comunicati ufficiali ma con i tweet. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni scrive su Twitter: "Bomba al nostro Consolato al #Cairo. Non risultano vittime italiane. Vicini alle persone colpite e al personale. Italia non si fa intimidire". Il punto, caro Gentiloni, non è il non farsi intimidire, ma contrastare e sconfiggere il terrorismo.".
Allam ha ragione.
Questa è una guerra.
Qualcuno qui da noi non se n'è ancora reso conto.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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