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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 21 dicembre 2014

La Scozia non è l'Irlanda

Cari amici ed amiche,

ieri, qui a Roncoferraro, sono stato al banchetto della Lega Nord.
Ringrazio gli amici della Lega Nord che mi hanno accolto con amicizia e stima, stima reciproca.
Questo smentisce chi  di recente mi ha attaccato, dicendo che scrivo cazzate (mi si passi il termine) ed altre "amenità", che per rispetto a voi lettori ed amici (che di riflesso siete stati offesi a vostra volta) non riporto. Siamo in periodo natalizio.
Io sono stimato.
Magari, quello che scrivo può non essere condiviso ma il rispetto è d'obbligo.
Ora, con un ragazzo che era al banchetto ho parlato del referendum in Scozia che è stato fatto il 18 settembre 2014, il referendum che avrebbe potuto sancire l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito ma che alla fine è stato vinto dal no.
Qualcuno paragona la Scozia all'Irlanda.
Le due cose sono diverse.
Fin dal 1171, l'Inghilterra invase l'Irlanda e gli Irlandesi furono sempre uniti nel vedere gli inglesi come usurpatori della loro terra.
Le cose peggiorarono durante il Regno di Enrico VIII (1509-1547).
Nel 1534, il re inglese ruppe con la Chiesa cattolica e l'Irlanda reagì facendo del cattolicesimo un segno dell'essere irlandesi.
Nel 1539, Papa Paolo III depose l'arcivescovo di Armagh George Cromer, il quale aveva abbracciato la politica di re Enrico VIII.
Cromer fu rimpiazzato da un amministratore apostolico , Robert Wauchope, il quale divenne arcivescovo di Armagh nel 1545.
Nel 1553, re Edoardo VI nominò arcivescovo di Armagh Hugh Goodacre, un protestante, e da quel periodo in poi ad Armagh vi era un arcivescovo cattolico contrapposto ad uno anglicano.
Però, gli Irlandesi rimasero compatti.
Non si formò mai una forte lobby filo-inglese autoctona in Irlanda.
Non fu così per la Scozia.
Fin dal tempo di William Wallace (il famoso "Braveheart" , 1270-1305) vi era una forte lobby filo-inglese.
Infatti, Wallace fu mandato a morte dai nobili filo-inglesi.
Tra il 1559 ed il 1562, in Scozia ci fu la Riforma.
Il grosso degli Scozzesi passò alla Chiesa presbiteriana.
Una parte di essi, invece, formò la Chiesa episcopale e l'altra parte (specie nel nord) rimase cattolica.
Ora, protestati ed episcopali non erano così contro l'unione con l'Inghilterra, unione che avvenne di fatto nel 1603 (con l'arrivo di re Giacomo VI Stuart al trono inglese) e che de jure nel 1707 (con l'Atto di Unione).
Questa lobby fu sempre tenuta buona dal governo di Londra.
Ora, il referendum ha detto esattamente questo.
Però, gli indipendentisti scozzesi hanno vinto sul piano politico, sia per il fatto che Londra abbia accettato il referendum e sia per il fatto che anche dopo il referendum il governo di David Cameron abbia dato altra autonomia alla Scozia.
Questo dimostra i valori della società anglosassone.
Perché qui in Italia non si fa altrettanto per le nostre regioni?
Cordiali saluti.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.