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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 2 dicembre 2014

E noi dovremmo pagare il canone per questo obbrobbrio?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Così la parolaccia ti fa ricca: la Littizzetto ha ventidue case".
Mattone su mattone, l'edificio professionale di Luciana Littizzetto (che è sempre presente nella trasmissione "Che Tempo che fa" che è condotta da Fabio Fazio e che va in onda su RAI 3) ha ormai solide fondamenta. Sono lontani i tempi di quando si è diplomata al Conservatorio in pianoforte pur sapendo che non avrebbe mai fatto la pianista, faceva la doppiatrice di soap opera nella sua Torino o insegnava italiano e musica alla scuola media nel quartiere delle Vallette.
Oggi, ella è riuscita a farsi ben ventidue case, grazie alla sua carriera nel "campo delle parolacce" su RAI 3.
Per la RAI, la TV di Stato, le parolacce ed il trash pagano.
Vi cito una delle "proverbiali" battute di Luciana Littizzetto come: "Berlusconi ci hai rotto il cazzo".
A questo punto, c'è sarebbe da chiedersi se sia normale dovere pagare il canone RAI per questi personaggi.
Io non critico il fatto che ella sia diventata ricca.
Io critico il fatto che i nostri, i soldi di una tassa sul possesso del televisore che è anacronistica, debbano servire per pagare un personaggio che fa una televisione che non trasmette nulla di positivo.
Cosa c'è di positivo nel dire delle parolacce?
Questa dovrebbe essere una cosa che dovrebbe fare indignare gli italiani.
Cordiali saluti.



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