Cari amici ed amiche.
Su Facebook, qualche mio conterraneo di Roncoferraro ha avuto un po' da dire con me, poiché io ho scritto che a Roncoferraro c'è chiusura.
In primo luogo, io non intendevo offendere nessuno.
In secondo luogo, però, io intendo ribadire un concetto: Roncoferraro non ha la reputazione.
La persona che ha avuto da dire con me mi ha detto che a Roncoferraro ci sono manifestazioni, associazioni e quant'altro.
Io voglio dire che tutto ciò rischia di non contare nulla, se non gestito nel modo corretto.
Per esempio, i Comuni vicini come Castel d'Ario e Villimpenta hanno una reputazione.
Sono noti per le loro feste e per la valorizzazione del loro patrimonio storico e culturale.
Per esempio, a Villimpenta si fanno le feste medioevali nel castello scaligero.
Questo valorizza il territorio di Villimpenta.
Anche Castel d'Ario valorizza molto il patrimonio che ha.
Castel d'Ario è riuscito ad avere la De.Co (Denominazione Comunale) del Risotto alla pilota.
Posso anche parlare di altri Comuni.
A Roncoferraro, invece, non vedo questa valorizzazione.
Per esempio, nella Valle dei Signori c'è un tumulo etrusco (che dovrebbe fare parte del Parco Archeologico del Forcello, che si trova dall'altra parte del fiume Mincio) e nessuno a Roncoferraro ne parla.
A Roncoferraro, sembra che tutto sia statico.
Certamente, a differenza di Villimpenta e Castel d'Ario, quello di Roncoferraro è un Comune molto complesso.
Nel territorio comunale Roncoferraro ci sono undici centri abitati, il capoluogo, Roncoferraro, e nove frazioni, Nosedole, Barbassolo, Villa Garibaldi, Cadé, Castelletto Borgo, Pontemerlano, Barbasso, Garolda, Casale e Governolo.
Anziché fare sistema tra loro, questi centri abitati vivono nel totale campanilismo.
Ci sono otto comitati di paese, Nosedole, Roncoferraro, Barbassolo, Villa Garibaldi, Castelletto Borgo, Barbasso, Casale e Governolo che anziché cercare fare sistema tra loro (per esempio, quando c'è una festa in un centro abitato, gli altri non fanno le feste nei loro rispettivi luoghi e, se volessero, potrebbero benissimo contribuire alla festa che si sta facendo) si pestano i piedi a vicenda, in nome del campanilismo.
Lo so per certo, poiché collaboro con uno di queste associazioni, il Comitato Manifestazioni di Roncoferraro.
Questo rischia di rendere quella che è un'attività culturale frammentaria ed indebolisce non poco quello che è il territorio comunale in genere.
Inoltre, ci sono delle ville, come la Corte "Le Quadre", che ad oggi sono trascurate e che sarebbero da valorizzare, cercando di incoraggiare gli investimenti privati.
L'Unità Pastorale "San Leone Magno" (che raccoglie tutte le parrocchie di Roncoferraro) organizza eventi dedicati non solo alla vita parrocchiale ma anche a quella sociale.
A partecipare sono solo coloro che frequentano le parrocchie.
Inoltre, qualche anno fa era stata fatta una festa dei giovani a Roncoferraro.
Questa festa era stata un fiasco.
Inoltre, ultima cosa ma non meno importante, a Roncoferraro non si riesce a proporre qualcosa che vada oltre il solito clichet.
Se qualcuno propone qualcosa di diverso (e questo lo so per certo) arriva qualcun altro che storce il naso.
A parte i risotti o agli eventi dedicati agli incontri tra San Leone Magno ed Attila o alle partite delle squadre di calcio locali (che per carità di Dio sono cose buone) cos'altro si fa a Roncoferraro.
Io penso che Roncoferraro abbia delle grosse potenzialità ma che non le abbia sfruttate.
Certo, non tutta la colpa è di Roncoferraro.
Mi viene in mente la vicina Provincia di Verona.
All'EXPO che ci sarà l'anno prossimo a Milano, ci sarà uno stand dedicato ai risotti veneti e di Isola della Scala.
Cito il noto Risotto all'Isolana.
Non ci sarà migliore pubblicità per i prodotti veneti!
Sapete cosa ci sarà della Provincia di Mantova all'EXPO?
Rispondo io: nulla!
Quindi, è anche la Provincia che effettivamente è quasi anestetizzata.
Questo non è un atto di disprezzo verso la mia gente ma è un campanello di allarme.
Se noi (mi metto anch'io poiché sono roncoferrarese) non cambiamo testa, gli altri ci mangiano.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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