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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 23 maggio 2014

In Europa cresce l'antisemitismo!


Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del blog di Giorgio Israel che è intitolato "Le responsabilità europee nella crescita dell'antisemitismo":

"Cresce in Europa un’ondata di movimenti di vario orientamento – che si tende a identificare tutti con l’etichetta di “populismo” – che hanno, tra le varie caratteristiche, quella di alimentare un crescente sentimento antisemita. Molti di questi sono di estrema destra. In Ungheria il partito Jobbik, che si proclama esplicitamente antisemita ha ottenuto il consenso di un quinto dei votanti. È pure di estrema destra la matrice del movimento greco Alba Dorata. E, sebbene Marine Le Pen si sforzi di cancellare l’immagine negazionista che suo padre ha impresso al Front National francese, i legami con l’ispirazione originaria sono difficili da cancellare. Il movimento italiano Cinque Stelle si tiene lontano dalle etichette di destra e di sinistra e respinge l’accusa di alimentare sentimenti antisemiti: sta di fatto che dalle dichiarazioni dei suoi esponenti, da quello che circola nei siti web del movimento, fino alle strumentalizzazioni della Shoah da parte di Beppe Grillo, è di là che, in Italia, è venuto il peggio in materia negli ultimi tempi. Ma vi sono vecchie e collaudate pulsioni antisioniste con connotati a dir poco ambigui in movimenti di ben altra natura, di sinistra o di estrema sinistra, che è discutibile mettere nello stesso mazzo con gli altri, a riprova che l’etichetta di “populismo” è quanto mai inappropriata e serve solo a indicare tutto ciò che “non piace” agli europeisti ortodossi.
Occorre chiedersi se per contrastare la deriva antisemita che contagia l’Europa la scelta giusta sia sedersi su uno dei due lati di questa faglia artificiosa e credere che serva a qualcosa alzare la bandiera dell’europeismo ortodosso contro i “populismi”, presentandola come lo stendardo della democrazia che resiste contro il riemergere dei fantasmi del passato.
Che i movimenti che abbiamo appena citato siano qualcosa di detestabile cui opporsi a tutti i costi è ovvio, talmente ovvio che non vi dovrebbe essere bisogno di sprecare parole in merito. Il vero problema è se per prosciugare il terreno che alimenta le male piante la strada giusta sia allinearsi acriticamente con certa Europa ufficiale, con l’eurocrazia che ci ha condotto in questa situazione, e ignorarne le responsabilità. Schierarsi in quel modo sulla faglia è come chiudere gli occhi di fronte al fatto che da anni politiche irresponsabili hanno alimentato gli esiti che stiamo scontando. Dobbiamo dimenticare in che modo la politica estera europea ha coltivato, e coltiva, un atteggiamento talora apertamente ostile nei confronti di Israele, dando spazio all’antisionismo? L’antisemitismo ha raggiunto in paesi come la Francia livelli di allarme rosso senza che questo venga considerato come un problema di tutto il continente. Vi sono università parigine dove i rettori sopprimono i corsi di ebraico. Vi sono zone della Svezia e dell’Olanda dove si consiglia agli ebrei di andarsene: abbiamo mai sentito parlare di questo da parte dell’eurocrazia o nel Parlamento europeo? In generale, si diffonde una generale acquiescenza nei confronti dell’integralismo islamico: l’ultimo episodio clamoroso in ordine di tempo è stata la nomina di Tariq Ramadan a consigliere religioso del premier britannico
.".

Come dice anche il presidente Berlusconi, perché emergano regimi pericolosi e totalitari come il nazismo, serve che vi siano una crisi gravissima, una forte disoccupazione (accompagnata da povertà) ed una persona ed una mente che istigano le persone all'odio.
Qui in Italia è il caso di Beppe Grillo.
Ora, le risposte che questa Europa ha dato alla crisi è stata una risposta tecnocratica (imposta dalla Germania) e non politica,  come per esempio è avvenuto negli Stati Uniti d'America.
Negli Stati Uniti d'America, il presidente Obama ha dato l'input alla Federal Reserve di stampare moneta.
Qui in Europa non è accaduta una cosa analoga.
Ora, i vari predicatori di odio (come fanno spesso) associano questa bruttura agli ebrei.
Riportano in auge le sgradevoli storielle degli "ebrei massoni", "ebrei banchieri",  "ebrei avari", "ebrei che vogliono controllare il mondo" e quant'altro.
Oltre a ciò, in Europa vi è un altro problema: la presenza islamica.
Sia chiaro, io non ho niente contro nessuno però una cosa va detta.
Oggi, in Europa stanno arrivando sempre più islamici e in questa Europa che si scristianizzata in nome del laicismo fanno sempre più proseliti tra quelli che cercano "Qualcuno in cui credere".
La scristianizzazione dell'Europa, infatti, non ha sopito la domanda di fede e di spiritualità.
Ora, nell'Islam vi è una componente antisemita, come ve n'è una anticristiana.
Ieri sera, stavo mangiando alla "Festa del Pesce" (qui a Roncoferraro, Mantova) ed ero al tavolo con un professore (che conosco) e che parlava di una sua amica che aveva sposato un musulmano africano.
Questa sua amica, un giorno, aveva deciso di indossare una catenina con la croce.
Il marito gliel'aveva strappata via e dopo l'aveva picchiata.
Per gli islamici fanatici noi cristiani siamo dei politeisti.
Essi odiano anche gli ebrei, sia per una questione religiosa e sia per una questione politica.
Per i fanatici islamici, gli ebrei sono in errore sul piano religioso.
A ciò si aggiunge anche la politica, ossia l'odio verso Israele, che viene visto come lo "Stato che ha usurpato le terre degli arabi".
Guarda caso, durante la II Guerra Mondiale, ci fu l'alleanza tra Adolf Hitler ed il muftì di Gerusalemme Husseini.
Tutto questo rischia di diventare il "cocktail micidiale" per l'Europa.
Il timore è che ci sia un futuro davvero cupo, un futuro molto simile a quello dell'inizio del secolo scorso.
Cordiali saluti. 


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.