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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 21 maggio 2014

I soliti antisemiti

Cari amici ed amiche.

Il mio amico e socio Morris Sonnino mi ha segnalato questa sua foto del quotidiano "Il Fatto Quotidiano".
Il giornalista e blogger Riccardo Noury ha scritto un articolo intitolato "Israele, grilletto facile nei Territori palestinesi occupati".
Siamo alle solite.
Israele si difende ed i soliti mass media pieni di pregiudizi dicono: "Ha attaccato l'inerme popolazione palestinese".
Israele viene attaccato con razzi da Gaza e nessuno dice niente!
Siamo alle solite.
C'è sempre questo pregiudizio verso gli Israele poiché c'è ancora oggi un pregiudizio verso gli ebrei.
Cordiali saluti.

12 commenti:

  1. Sign. Fucilone,
    mi spiega quale critica politica è possibile rivolgere al governo israeliano senza al contempo celare pregiudizi antisemiti e dunque razziali?
    Cioè, glielo chiedo altrimenti il governo israeliano sarebbe l'unico al mondo a poter beneficiare di una sorta di immunità da critica.
    Ecco, in termini ancor più chiari: mi spieghi quale critica è legittima e quale invece non lo è.
    Cordiali saluti.

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  2. Ci sono Paesi in cui accadono cose gravi.
    Basti pensare a vari Paesi islamici o la Cina.
    Nessuno dice nulla!
    Invece, quando gli israeliani sparano un razzo (a prescindere dal fatto che si difendano o che attacchino), si dice di tutto e di più contro Israele!
    Inoltre, si parla dei razzi che spara Israele mentre non si dice nulla dei razzi sparati da Hamas ai danni delle città israeliane.
    Questo è un pregiudizio contro Israele.

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  3. Mi permetta: paesi come la cina o l'iran o movimenti come hamas sono quasi quotidianamente sotto i riflettori. Ma a prescindere da ciò, ho compreso che per lei le critiche a israele sono legittime quando a farle non sono giornalisti che, da un'ottica più generale, sono antisemiti.
    Però mi viene da chiederle: ma davvero lei crede che (nel caso in esame: fatto quotidiano), quei giornalisti siano schierati coi palestinesi non per una ovvia conseguenza di visione del mondo di sinistra anziché ma per puro odio razziale? Diciamo che non concordo con lei: essere schierati (a torto o a ragione) contro israele, è un conto; odiare la razza e la cultura ebraica ne è un'altra....anzi credo che sia un ben altro paio di maniche.
    Ho l'impressione, ma questo magari non è il suo caso, che tacciare di antisemitismo (come di antiamericanismo o antiarabismo) sia un comodo escamotage per troncare complesse discussioni di politica estera che richiedono ampie capacità di analisi.
    Questo è ciò che penso.
    Saluti.

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  4. Ho degli amici di religione ebraica.
    Qualcuno di loro mi dà anche gli spunti per questo blog.
    Troppo spesso, l'ostilità verso Israele (che tra l'altro non sta facendo niente di male) cela un forma di antisemitismo.
    Casi come quello della Cina o quello dei Paesi islamici non sono sempre sotto i riflettori.
    Perché non si parla, per esempio, degli islamisti che aumentano in Bosnia Erzegovina?
    Perché non si parla, per esempio, di quello che accade ai cristiani in Cina?
    Invece, contro Israele, si dice di tutto e di più.
    Anzi, si dà ascolto a chi (come Rosa Schiano) getta fango contro gli Israeliani.
    Questa è la verità e a qualcuno fa male!
    Saluti.

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  5. Non le sto contestando che ci siano critiche spesso sproporzionate contro israele ma che alla base di ciò ci siano sentimenti antisemiti.
    Io credo che chi ha una visione di sinistra è portato a vedere gli arabi come vittime e gli americani/israeliani come carnefici. Ma si tratta appunto di visioni politiche e non già di "visioni razziali".
    Vede, ho dato uno sguardo ai suoi articoli in materia e da essi traspare la sua visione di destra del mondo. Conseguentemente (e comprensibilmente) lei è portato a porre in risalto le malefatte dei palestinesi e a sminuire quelle degli israeliani che mai, o quasi mai, compaiono nei suoi articoli. Ma da qui a dire che lei è antiarabo e che in mala fede tace su alcune situazioni ce ne passa. E' semplicemente la sua visione del mondo che semplicemente si contrappone a quella degli altri che leggono perciò gli avvenimenti in modo diverso.
    Insomma, a me non piace che persone che la pensano diversamente si accusino di essere "anti" (-semiti o -arabi) poiché così si tronca ogni potenziale discussione. Discussione che trova, o dovrebbe trovare, una soluzione nella sintesi. Accusare di essere anti invece, non fa che acuire le le divisioni e dunque smontare ogni possibilità di trovare una soluzione a quel quasi secolare conflitto.
    Inoltre, quanto all'accusa di antisemitismo, vi sono contrario per un ulteriore e importante motivo: considerare antisemita chi critica israele (a torto o a ragione) significa banalizzare il significato di questo terribile modo di essere e di pensare e quindi non si rende nemmeno un servigio alla memoria ebraica e alla tragedia dell'olocausto. Le cose vanno chiamate col loro nome e credo che su questo lei conviene.
    Anzi, ultimamente è diventato quasi di modo evocare le sofferenze del popolo ebraico provocate dall'antisemitismo degli anni '30 per inopportuni parallelismi. Quella parola, "antisemitismo", riserviamola alle situazioni giuste, perché si corre si il rischio che gridare troppe volte "al lupo", alla fine, quando il lupo arriva davvero, non ci crede nessuno.
    Saluti.

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  6. Che le piaccia o no, ci siamo anche noi di destra.
    Se non le piace se ne faccia una ragione.
    Non capisce che il dialogo tra Israele e gli Arabi passa attraverso il riconoscimento di Israele, cosa che gli Arabi si rifiutano di fare?
    Che le piaccia o no, è così.
    Ripeto, contro Israele è stata messa in moto una macchina del fango.
    Saluti.

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  7. Che lei sia di destra non mi dispiace, che lei sia pro-israle nemmeno e anzi su alcune cose convengo con lei.
    Ciò che non condivido del suo pensiero è che vede l'antisemitismo (cioè l'odio razziale) in chi ha una visione di sinistra. Ma, sia chiaro, allo stesso modo non condividerei chi la tacciasse di antiarabismo (mi passi il termine).
    Insomma, essere di destra non significa vedere l'antisemitismo dappertutto, così come essere di sinistra non significa vedere nelle persone della destra moderna degli ontologici antisemiti o al contrario dei sostenitori della massoneria giudaica (che brutto termine!).
    Si chiama semplicemente dialettica ed è il sale della democrazia: la delegittimazione reciproca lasciamola ai non moderati.
    Infine (e chioso) ribadisco il mio pensiero: usare a sproposito e con troppa naturalezza il termine antisemitismo non rende un servigio alla memoria ebraica e soprattutto impedisce di individuare con precisione il fenomeno quando si (ri)presenta in modo da colpirlo con fermezza.
    Quindi non capisco il suo "che le piaccia o no, ci siamo anche noi di destra": essere di destra non significa vedere nei pro-palestinesi degli antisemiti. Caso mai persone annebbiate dall'antimperialismo americano sì, ma antisemiti no di certo....o almeno spesso è così.
    E glielo dico io che sono di destra.
    Saluti.

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  8. Anzi, ahimé, di antisemiti (nel senso proprio e corretto del termine) ce ne sono purtroppo proprio nelle nostre file (e non mi riferisco all'estrema destra). Quelli di sinistra sono antimperialisti (e quindi antisraeliani), nella destra italiana, invece, purtroppo ci sono i nostalgici del duce che conservano pregiudizi verso il mondo ebraico. Essi sono i primi nemici della moderna destra europea.

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  9. Non vuole capire che riconoscere la Palestina in questo momento e senza un riconoscimento di Israele è deleterio?
    I leader palestinesi non vogliono riconoscere Israele.
    Anzi, ne vogliono la distruzione. Si informi meglio.
    E poi, basta con la storia dell'imperialismo, una storia che è trita e ritrita!
    Ricordo che in Israele i cristiani e le minoranze (anche musulmane) non sono perseguitati.
    Si porti una Bibbia in Libia o in Egitto e vediamo cosa succede.

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  10. Sign. fucilone, le faccio notare che il mio dissenso era rivolto al suo veder l'antisemitismo dappertutto che è deleterio in primis per la memoria ebraica e poi per la capacità di iriuscire ad individuare il fenomeno quando davvero c'è per poterlo colpire.
    Chi vuole la distruzione di israele perché sostenuta dagli Usa è un cretino, non un antisemita.
    Saluti.

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  11. Insomma sono antisraelaini a priori e dunque cretini, ma non antisemiti. Io preferisco chiamare le cose per quello che sono.

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  12. Ma lei pensa che gli ebrei siano tutti di sinistra?
    Le pensa che gli ebrei siano rappresentati da Gad Lerner e Moni Ovadia?
    Se la pensa così è in errore!
    Quindi, la invito a piantarla di citare la memoria ebraica.
    Inoltre, contro Israele viene detto di tutto e di più mentre contro altri Stati che fanno soprusi non viene detto nulla.
    Questi sono i fatti e del resto non mi interessa.

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