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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 3 dicembre 2020

La disabilità non deve essere un limite


Oggi è il 3 dicembre ed è la Giornata Mondiale della Disabilità.

Bisogna fare qualunque cosa per aiutare chi è diversamente abile a non essere escluso dalla società.
Certi regimi del passato, come il nazismo in Germania, arrivarono a sopprimere fisicamente coloro che erano visti come "persone inutili alla società". 
Anche il fascismo italiano arrivò a schedare coloro che erano diversamente abili.
Il sito dedicato ai disabili riporta:

"Tra il 1939 e il 1945 più di 200.000 persone ricoverate in ospedali psichiatrici tedeschi furono assassinate perché ritenute un inutile peso. Anche la Società Italiana di Psichiatria sostenne posizioni razziste e appoggiò le leggi razziali. In Italia, infatti, tra il 1943 e la fine della guerra, si verificarono ripetuti episodi di "prelevamento" dei pazienti ebrei dagli ospedali psichiatrici per essere portati in campi di concentramento e uccisi. Inoltre, Le leggi razziali emanate in Italia nel 1939 videro gli italiani ebrei banditi dalla vita pubblica e espulsi dalle loro cariche professionali. I loro figli non poterono più frequentare le scuole pubbliche e i matrimoni misti non furono più consentiti.
Per molto tempo fu steso un velo di silenzio su queste persecuzioni, e solo a partire dagli anni ’80 ebbe inizio l’elaborazione di quanto accaduto: nel 2010 la società tedesca di psichiatria riconobbe ufficialmente la responsabilità della psichiatria tedesca per i crimini commessi.

La Società Tedesca di Psichiatria, Psicoterapia e Psicosomatica (DGPPN) in collaborazione con la Fondazione Memoriale per gli Ebrei Assassinati d’Europa e la Fondazione Topografia del Terrore di Berlino, ha quindi realizzato la mostra Schedati, perseguitati, annientati che ripercorre le tappe della persecuzione nei confronti degli ebrei e di uomini e donne affetti da patologie mentali nonchè nei confronti di disabili durante il nazionalsocialismo.
Partita da Berlino nel 2014, la mostra ha toccato diverse città nel mondo: Vienna, Londra, Osaka, Toronto e Città del Capo. Grazie alla SIP - Società Italiana di Psichiatria e all’adattamento realizzato dal Network europeo per la ricerca e la formazione in pischiatria e psicodinamica la mostra è arrivata in Italia: a Roma e Bolzano nel 2017 e a Trento e Collegno nel 2018.

Oggi, grazie all’operato di Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere e la Società Italiana di Psichiatria (SIP), la mostra è visitabile – fino al 16 febbraio 2019 – a Milano, presso il Palazzo di Giustizia (atrio principale – 3°piano – ingresso da Corso di Porta Vittoria), con ingresso gratuito. La stessa scelta di ospitare la mostra nel palazzo in cui le leggi antiebraiche furono applicate è particolarmente carica di significato.
La mostra è organizzata nelle due sezioni:

- tedesca, che ripercorre le tappe della persecuzione dei malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo

- italiana a cura della SIP, denominata "Malati, manicomi e psichiatri in Italia – dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale", illustra la condizione dei malati psichiatrici ai tempi del fascismo e delle leggi razziali grazie a testimonianze e reperti storici per restituire alle persone colpite quella individualità che gli autori dei crimini volevano cancellare"
.

Anche i regimi comunisti, come quello romeno, fecero atti vergognosi contro le persone con disabilità.
Le autorità di Pyongyang parlano di "motivi compassionevoli".
In realtà, non vi è nulla di compassionevole.
Purtroppo, laddove si affermarono i totalitarismi (di stampo nazi-fascista o comunista) chi era "diverso" diventava un "nemico da umiliare e distruggere".
Infatti, secondo la mentalità totalitaria, il disabile è visto come un membro improduttivo della società.
Noi abbiamo il dovere di fare in modo che certi orrori non si ripetano o (laddove si praticano ancora) cessino.
Purtroppo, anche in Europa si sta andando verso una direzione preoccupante.
Sembra che la storia non abbia insegnato nulla o che non si sia voluto imparare nulla dalla storia.
Anche i nazisti facevano ciò. 
Un persona diversamente abile può essere utile alla società.
Basta aiutarla a non essere esclusa.
Per esempio, basta sostenere un'istruzione che possa aiutare queste persone.
Basta fare anche delle politiche del lavoro che vadano in questa direzione.
Qualcosa è già stato fatto ma si può fare di più.
Noi abbiamo il dovere di fare sì che la società nella quale viviamo sia migliore.








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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.