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giovedì 10 dicembre 2020

Il Papa emerito non dovrà più vestire di bianco?


Su "Il Giornale", si parla un caso che fa discutere. 

Dal Vaticano arriva un attacco al Papa emerito Benedetto XVI.
Questo è lo stralcio:

"Le voci si rincorrono da qualche anno: più o meno ogni volta che Benedetto XVI dice la sua in pubblico, qualche teologo esibisce argomentazioni contrariate. L'ex pontefice - si è detto anche questo - aveva promesso il silenzio. In realtà, Joseph Ratzinger non ha mai giurato su niente che riguardasse il tacere. In Vaticano si è discusso pure di riforma del pontificato emerito. Poi non se n'è fatto più niente. Adesso però la questione è tornata d'attualità per via delle considerazioni messe nero su bianco dal cardinal George Pell, l'australiano che Bergoglio aveva scelto per guidare la Segreteria per l'Economia prima che uno scandalo travolgesse il lavoro del porporato.
Il cardinale George Pell, dopo tutti i gradi di giudizio, è stato dichiarato innocente. La prigionia cui è stato costretto è già entrata di diritto nella storia quale esempio di martirio o persecuzione secondo alcuni cattolici. Pell è un conservatore e, in ottica di schieramenti vaticani, un ratzingeriano. Per questo il fatto che proprio l'australiano abbia riflettuto su come si debba comportare un emerito rischia di far discutere, e parecchio.
Come ripercorso da "Il Messaggero", Pell, che certo non è stato un oppositore dell'ex Papa, ha avanzato alcune tesi sul punto all'interno di uno suo libro. Per l'ex prefetto della Segreteria per l'Economia, l'emerito dovrebbe svestirsi dal bianco papale, non "insegnare" ed essere escluso dall'assemblea cardinalizia. In buona sostanza, un pontefice che preferisce dimettersi dovrebbe essere retrocesso a cardinale senza facoltà di voto e non esprimersi più. Benedetto XVI in questi sette anni e mezzo si è espresso eccome. Come quando l'emerito ha ribadito il suo fermo "no" all'abolizione del celibato sacerdotale. Un argomento delicato di cui si è discusso durante il Sinodo Panamazzonico. C'è spesso stata la sensazione che Ratzinger avesse qualcosa da dire sulla dottrina promossa da questo pontificato. E questa sensazione è circolata al netto della narrativa sulla "continuità" tra l'emerito ed il regnante.".

Alcune cose debbono essere dette.
In primo luogo, il diritto canonico non contempla la figura del Papa emerito.
In secondo luogo, il Papa è un vescovo.
Dunque, un Papa che si dimette è come qualsiasi altro vescovo emerito.
Il vescovo emerito ha il munus di potere parlare come e quando gli pare.
Il diritto canonico contempla ciò. 
Visto che si parla tanto di "Papa emerito" (figura che non è contemplata dal diritto canonico) è giusto che Papa Benedetto XVI mantenga il suo nome papale, il suo abito bianco ed il diritto di dire ciò che gli pare.
Mi sorge questa domanda che forse potrebbe sembrare alquanto cattivella: non è che qualcuno inizi a dubitare della legittimità di Papa Francesco.
Ci sono tante voci che si rincorrono e che dicono ciò.
Infatti, per un Papa legittimo non deve essere un problema il fatto che il suo predecessore sia in vita e che sia definito "Papa emerito". 
Il Papa è sempre uno.
La verità è una: noi siamo abituati al fatto che i Papi durino fino alla fine dei loro giorni.
Però, la storia ci ricorda che in passato alcuni Papi si dimisero.
Il caso più noto fu quello di Papa Celestino V (Pietro Angeleri da Morrone,  1215-19 maggio 1296), il quale lasciò il pontificato e trascorse i suoi ultimi giorni prigioniero del suo controverso successore, Papa Bonifacio VIII, nel castello di Fumone.
Anche Papa Benedetto XVI rischierà di fare questa fine. 



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".