Su "Panorama", vi è un articolo di Antonio Rossitto che è intitolato "Lo scandalo dei tamponi perduti".La Procura generale di Brescia ha deciso di avocare a sé l'inchiesta sui ritardi e le omissioni nella lotta al virus, dopo che altri tribunali l'avevano archiviata. Emerge così che i provvedimenti presi dal Governo e dal commissario (der Kommissar) Domenico Arcuri non furono dettati dalla situazione di emergenza.
Ora, a prescindere dalle questioni giudiziarie, vi sono delle responsabilità politiche.
Questo Governo non ha agito con scienza e coscienza.
Ha agito molto male perché non ha adottato nessuna misura preventiva contro il Coronavirus ma ha preso delle misure correttive, quando il virus in questione stava facendo danni.
Per esempio, al momento in cui ha dichiarato lo stato di emergenza, il 31 gennaio scorso, il Governo avrebbe dovuto bloccare tutti i voli da e per la Cina, sia quelli diretti che quelli indiretti.
Non l'ha fatto.
Ha agito solo quando il virus ha iniziato a fare danni.
Lo stesso dicasi riguardo alle mascherine e ai tamponi.
Basti pensare alle mascherine mandate in Cina quando noi eravamo in piena emergenza.
Sui ritardi riguardo ai tamponi si può dire molto.
Quei tamponi mancanti sarebbero potuti essere utili nella limitazione dei contagi.
Dunque, le responsabilità politiche del Governo sono gravissime.
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