tra il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, ed il ministro degli interni, Angelino Alfano, c'è stato scambio di opinioni vivace.
Il cardinale ha detto:
"La recente approvazione della legge sulle unioni civili sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia".
Ha poi aggiunto:
"La povertà assoluta investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8 della popolazione italiana. Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo".
Il ministro ha risposto:
"Lo dico con il rispetto che ho sempre avuto e continuerò ad avere del cardinale Bagnasco, ma la sua interpretazione della legge sulle unioni civili, come lasciapassare per l’utero in affitto, non corrisponde a quanto in quella legge c’è scritto.
Nella legge che abbiamo votato, le unioni civili sono un nuovo istituto nettamente e non nominalisticamente diverso dal matrimonio, non sono previste le adozioni per le coppie omosessuali né nella forma diretta né nella forma indiretta della stepchild adoption. Meno che mai si accenna all’utero in affitto che non potrà certo essere in futuro introdotto nella nostra legislazione in base a questa norma".
Nella legge che abbiamo votato, le unioni civili sono un nuovo istituto nettamente e non nominalisticamente diverso dal matrimonio, non sono previste le adozioni per le coppie omosessuali né nella forma diretta né nella forma indiretta della stepchild adoption. Meno che mai si accenna all’utero in affitto che non potrà certo essere in futuro introdotto nella nostra legislazione in base a questa norma".
Ora, esprimo il mio parere.
A mio giudizio, ha ragione il cardinale.
In primo luogo, il ddl Cirinnà è di fatto l'istituzione del matrimonio omosessuale.
A livello giuridico, l'istituto portato dal ddl Cirinnà ha molte affinità con il matrimonio.
In secondo luogo, esso apre comunque alla stepchild adoption.
Ai tribunali basta forzare la legge.
Inoltre, ci sono aziende che falliscono e famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese ma per il governo la priorità è rappresentata dal ddl Cirinnà.
Questo non è fare il bene del Paese.
Cordiali saluti.
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