Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

martedì 17 maggio 2016

Lotta alla mafia...meno filosofia, più pratica

Cari amici ed amiche,

oggi, qui a Roncoferraro (Mantova) è venuta Rita Borsellino, sorella di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992 (nella foto con il collega, anche lui ucciso, Giovanni Falcone).
Al meeting io non ho partecipato, un po' perché non sono in forma con la salute e un po' perché a me non piace continuare a sentire le solite "liturgie" ammantate anche di ideologia politica, cose che sento già in televisione.  Si fa tanta filosofia.
Lo esprimo con rispetto per Rita Borsellino.
La lotta alla mafia parte da un punto: il buon funzionamento delle istituzioni.
Se le istituzioni funzionano bene la mafia parte già sconfitta.
Infatti, fin dalle sue origini la mafia, fin dai tempi di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i quali furono rispettivamente i tre fondatori leggendari della mafia, della camorra e della 'ndrangheta,  si è sempre posta come "un'istituzione contro le istituzioni".
Alla mafia interessa avere il potere ed il controllo del territorio.
Se le istituzioni funzionano bene la mafia è sconfitta in partenza.
Ora, un'istituzione che spreca soldi pubblici, che ha una burocrazia elefantiaca, che tassa a più non posso e che tratta il cittadino come un "potenziale evasore fiscale" non è un'istituzione che funziona bene.
Un'istituzione che ha una giustizia che non garantisce la certezza della pena né la certezza del diritto non è un'istituzione che funziona bene.
Tutto questo va a favore della mafia.
Voi denuncereste un mafioso, sapendo che la giustizia non garantisce la certezza della pena?
Il discorso è tutto qui.
Inoltre, ad aggravare le cose vi sono la crisi e la disoccupazione.
Vi faccio un esempio: provate ad immaginare un padre di famiglia che lavora presso un'azienda.
Ad un certo punto, egli scopre che il suo datore di lavoro è colluso con la mafia.
Come potrebbe lui denunciare il suo datore di lavoro, sapendo di che la giustizia non garantisce la certezza della pena e sapendo anche di rischiare di perdere il lavoro e di farlo perdere ai suoi colleghi?
Per lottare contro la mafia non basta che la gente cambi mentalità ma serve un cambiamento anche delle istituzioni.
Rilancio un'idea che avevo "ventilato" durante un incontro dell'Unità Pastorale "San Leone Magno". L'idea era quella di fare un incontro in cui trattare il discorso inerente alla mafia, senza ideologie ma guardando alla storia e ai fatti.
Cordiali saluti.




Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.