Cari amici ed amiche,
prendo spunto dall'articolo dell'amica e socia Stephanie Caracciolo che è intitolato "Perché?!".Dell'articolo, io prendo questa parte:
"La religione islamica è una religione dispettosa, odiano il progresso e son gelosi, sono retrogradi, e vogliono metterci in ginocchio. Per il semplice fatto che loro non possono progredire come noi, sono troppo ottusi, allora preferiscono distruggere pian pianino quel che loro non son capaci a creare!
Ho detto...".
Ringrazio Stephanie.
Ora, sull'Islam, io la penso come Magdi Cristiano Allam, il giornalista italiano di origini egiziane che si è convertito dall'Islam al cattolicesimo: esistono singoli musulmani moderati ma non c'è l'Islam moderato.
Ora, parlo del periodo in cui la Sicilia fu in mano ai musulmani, tra l'827 AD ed il 1091 AD.
Per anni ci è stata propinata la storiografia della "Sicilia isola felice in mano agli Arabi" come un "paradiso di tolleranza".
La storiografia di Michele Amari (che fu un massone anticattolico) ha lasciato la sua influenza nell'esaltare il periodo arabo della Sicilia.
La realtà fu diversa.
Nel periodo dell'occupazione araba, i Siciliani cristiani (greci e latini) vivevano come "dhimmi".
Essi erano "tolleranti" fino ad un certo punto.
Per esempio, i vescovati furono aboliti.
Non si poterono costruire grandi chiese.
La cattedrale di Palermo fu convertita in moschea.
I cristiani (ed i non musulmani in genere) dovettero pagare una tassa e non poterono arrivare a cariche alte.
Questa sarebbe stata la "magnanimitas islamica"?
Ma fatemi il piacere.
Cordiali saluti.
Per esempio, i vescovati furono aboliti.
Non si poterono costruire grandi chiese.
La cattedrale di Palermo fu convertita in moschea.
I cristiani (ed i non musulmani in genere) dovettero pagare una tassa e non poterono arrivare a cariche alte.
Questa sarebbe stata la "magnanimitas islamica"?
Ma fatemi il piacere.
Cordiali saluti.
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